Negli ultimi anni, l’Italia ha visto un significativo aumento delle donne manager, con una crescita del 5,1% e un incremento del 101% dal 2008. Oggi, le donne rappresentano il 22% del totale dei dirigenti, una percentuale che sale al 26% nel settore terziario. Tuttavia, la situazione nelle Marche, e in particolare nella province di Fermo e Ascoli, racconta una storia diversa.
Secondo il “Rapporto Donne Manageritalia 2025”, nel 2023 la provincia di Ascoli contava 147 dirigenti, di cui solo 24 erano donne (16,3%), a fronte di 123 uomini (83,7%). Questo dato pone Ascoli tra le province con la minore percentuale di donne dirigenti in Italia. Anche il resto della regione Marche non va meglio: la percentuale di donne dirigenti si attesta al 13,9%, una delle più basse a livello nazionale.
Se Ascoli si piazza al 71esimo posto, ancora peggio Fermo che si attesta all’84esimo gradino. Qui il dato 2023 riferisce di 66 dirigenti maschi (78,6%) e 18 dirigenti donne (21,4%).
Anche altre province marchigiane, come Macerata (13,2% di donne dirigenti) e Ancona (14,4%), riflettono questa tendenza. Nonostante la crescita del settore terziario nella regione, la presenza femminile nel management rimane limitata. Settori come la sanità e l’assistenza sociale, dove a livello nazionale le donne rappresentano il 52,3% dei dirigenti, nelle Marche non raggiungono ancora percentuali significative.
Le province di Ascoli e Fermo, insieme alla regione Marche, devono affrontare sfide importanti per ridurre il divario di genere nel management. Investire in programmi di leadership e incentivare la presenza femminile nei ruoli dirigenziali potrebbe essere una chiave per il futuro della regione.
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