facebook twitter rss

Chiede soldi alle nipoti
per eliminare foto hot:
carabiniere condannato a 5 anni

MACERATA - La sentenza ieri con rito abbreviato. Una delle ragazze gli aveva dato 1.700 euro nel corso di una consegna pilotata dalla Squadra mobile. L'accusa gli contestava una estorsione e due tentativi (tra cui quello ad un'altra donna a cui avrebbe chiesto 500 euro). L'imputato contesta le accuse, la difesa: «Valuteremo l’appello quando avremo le motivazioni in mano. Ritengo che non ci sia una fattispecie estorsiva»

polizia-giorno-archivio-arkiv2-650x483di Gianluca Ginella

La scusa era quella di foto hot che rischiavano di finire nel dark web, così avrebbe cercato di ottenere soldi da due nipoti e da un’altra donna: carabiniere condannato a 5 anni dal gup del tribunale di Macerata. Gli venivano contestati due tentativi di estorsione e una estorsione legata ad una consegna di denaro “pilotata” dalla Squadra mobile (fatto che poi aveva portato all’arresto del militare nel maggio dello scorso anno). Ieri si è svolto il processo con rito abbreviato davanti al gup Francesca Preziosi del tribunale di Macerata. Il pm Enrico Barbieri, che ha curato l’indagine, ha ricostruito nel corso della sua requisitoria, le indagini e i fatti di cui il militare era accusato. Alla fine la richiesta di condannata è stata di 6 anni e 8 mesi. Il carabiniere ha sempre negato di voler estorcere i soldi.

enrico-barbieri-1-650x618

Il pm Enrico Barbieri

Stando a quanto ricostruito dall’accusa, lo scorso maggio il carabiniere, 50 anni, residente nel Maceratese e all’epoca in servizio nel Fermano, sarebbe riuscito ad ottenere 1.700 euro da una nipote. Le avrebbe prospettato il rischio concreto che alcune sue fotografie hot potessero essere diffuse da qualcuno sul “dark web”. Per evitarlo serviva pagare dei soldi. Alla ragazza aveva chiesto, dice l’accusa, duemila euro e ne aveva ottenuti 1.700. Lo stesso tipo di ricatto, qualche giorno dopo, avrebbe fatto all’altra nipote, che però si era rifiutata di pagare. Anzi, a distanza di poche ore aveva raccontato l’accaduto ai genitori. In quel momento la sorella era scoppiata a piangere dicendo che aveva chiesto soldi pure a lei.

Le ragazze si erano rivolte agli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli (i legali le hanno assistite anche nel corso del processo, dove si sono costituite parte civile) e dell’accaduto era stata informata la polizia. Gli agenti della Squadra mobile di Macerata avevano organizzato un appuntamento per la consegna del denaro della sorella che non si era immediatamente rifiutata di pagare e dopo che l’uomo aveva preso i 1.700 euro, gli agenti lo avevano arrestato.

ValentinaRomagnoli_AndreaNetti_ProcessoRosina_FF-3-650x434

Gli avvocati Valentina Romagnoli e Andrea Netti

Le indagini sono proseguite ed è spuntata una terza presunta vittima. Anche a lei, secondo l’accusa, il militare aveva detto che c’era il rischio che delle foto compromettenti venissero diffuse sul dark web. Le avrebbe detto che servivano 500 euro per il blocco temporaneo e 5mila per eliminarle. I soldi andavano pagati ad altre persone che lui diceva di conoscere tramite il suo lavoro. La donna però non gli aveva creduto e non aveva pagato.

Oggi nel pomeriggio è arrivata la sentenza per il carabiniere, difeso dall’avvocato Simone Mancini. «Sono un po’ deluso che non siano state date le attenuanti – dice l’avvocato Mancini -, ci sono state offerte risarcitorie, un comportamento collaborativo sin dal momento dell’arresto. Valuteremo l’appello quando avremo le motivazioni in mano. Ritengo che non ci sia una fattispecie estorsiva». Il carabiniere al momento è sospeso dal servizio.

Dopo la sentenza gli avvocati Romagnoli e Netti: «La sentenza odierna ha fatto chiarezza su condotte che, sin dal principio, abbiamo ritenuto estremamente gravi e che, per tale ragione, le nostre assistite hanno ritenuto doveroso sottoporre all’attenzione dell’autorità giudiziaria. Questa pronuncia arriva all’esito della puntuale attività di indagine svolta dalla procura e dalla Squadra mobile, con le quali abbiamo ritenuto doveroso collaborare fornendo tutto il supporto necessario per mettere in luce un quadro molto allarmante. Resta sullo sfondo una vicenda familiare dolorosa, che nessuna sentenza riuscirà mai a riparare».

* A tutela delle vittime il nome dell’imputato viene omesso

«Ci sono vostre foto hot sul web» E chiede soldi per rimuoverle: arrestato un carabiniere

Estorsione alle nipoti per eliminare foto hot, giudizio immediato per il carabiniere. Spunta una terza vittima

La versione del carabiniere: «Estorsione? Lo consideravo un prestito. Ho dei debiti, tra mutuo e spese»


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti