Emilio Grilli, un fermano alla conquista del calcio umbro

STORIA - Sabato scorso l'allenatore nativo di Fermo, ha trionfato nella Coppa umbra con la sua Nuova Alba, battendo lo Spoleto nella finalissima andata in scena al Renato Curi di Perugia

FERMO – A San Martino in Campo in provincia di Perugia, sede della Nuova Alba il giovane Emilio Grilli ha scritto la storia della società, regalandole un trofeo che ancora mancava in bacheca.
Trasferitosi da Fermo ormai diciotto anni fa per motivi di studio, Grilli ha trovato la sua dimensione in Umbria dove si sta affermando tra gli allenatori emergenti del calcio dilettantistico, seguendo le orme di papà Giorgio.

«Posso dire di essere nato col pallone, in famiglia la passione per il calcio è sempre stata forte, mio padre Giorgio è stato fino a qualche anno fa un allenatore affermato ed è stato semplice per me innamorarmi di questo sport e coltivare questa passione – racconta Emilio – sono nato e cresciuto a Fermo, ho giocato fino ai 18 anni nel territorio marchigiano dove tutt’ora ho grandi amici, che hanno vissuto con me tante glorie e, purtroppo, ben tre operazioni al legamento crociato, che mi hanno fatto intraprendere un altro percorso oltre che appendere gli scarpini al chiodo. Sono arrivato a Perugia nel 2007 per studiare, dal 2010 ho iniziato ad allenare al Perugia Calcio, poi in Toscana al Cortona Camucia, poi nuovamente in Umbria alla San Marco Juventina, Pontevecchio, Cannara e Nuova Alba. Vivo qui con la mia famiglia, preziosa anche per il grande supporto e la forza che ogni giorno mi riserva. Il Calcio mi ha dato tanto sin da quando ero piccolo, amicizie, emozioni e sogni. Non ho mai smesso di vivere di questo sport né pensato di abbandonarlo nonostante le cadute. Mi si è presentata l’opportunità di allenare e non c’ho riflettuto un attimo. Dopo 14 anni di settore giovanile, per entrare nel mondo dei “grandi” ho sposato il progetto Nuova Alba, che ho pensato potesse essere in linea con la mia idea di calcio, inoltre una società solida con valori unici, una struttura stupenda dove tutti sono a disposizione con grande passione e professionalità».

Quello vinto sabato scorso nella finale contro lo Spoleto è dunque il primo trofeo per mister Grilli e la sua Nuova Alba, sperando a fine anno di poter festeggiare anche il campionato, dove la squadra biancoverde è seconda alle spalle della Pontevecchio.

«Vincere un trofeo è una grande soddisfazione che ti da certezze su ciò che si sta facendo, ripaga i tanti sacrifici che si fanno e le emozioni restano indelebili per tutti coloro che vivono la Nuova Alba come una famiglia. Vincerlo per la prima volta nella storia della società è davvero unico e farlo in uno stadio glorioso come il “Renato Curi” di Perugia è un orgoglio maggiore, specialmente di fronte a tutto il settore giovanile ad incitare, oltre a tutti gli appassionati. Vincere il campionato significherebbe far vincere un progetto che mette al centro il coraggio di far crescere i giovani abbracciati dai più esperti creando l’ambito senso di appartenenza che il presidente Matteo Granocchia, la vice presidente Caterina Paragnani ed il ds Maurizio Ceceroni hanno sempre voluto trasmettere a tutti i tesserati della società ed alla comunità».

Una carriera costruita in Umbria per mister Grilli, che vede qui il suo futuro, anche se non esclude un possibile ritorno nella sua regione.

«Sicuramente le regioni come le Marche che hanno, rispetto all’Umbria, un maggiore numero di giocatori e squadre iscritte a tutte le categorie lasciano pensare che per essere competitivi si debba coltivare la qualità necessaria per mantenere le aspettative; ciò eleva gli equilibri dei campionati. Nelle ultime stagioni le fortune degli umbri non sono state all’altezza, ma credo che siano stati solo casi limitati. Lo scorso anno alle finali nazionali, col Cannara, abbiamo prevalso senza storia su una squadra marchigiana – confessa Grilli – ora sto vivendo un percorso alla Nuova Alba, dove ho trovato tutte le condizioni per crescere e lavorare con dedizione e passione per raggiungere grandi soddisfazioni e glorie con le persone giuste nell’ambiente giusto. Sono legato alle Marche e conosco bene molte realtà, nulla esclude di poter tenere aperte eventuali opportunità che potrebbero presentarsi in futuro, mai dire mai».

 


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