Andrea Perroni in ‘La fine del mondo’, a teatro con sorpresa! (Videointervista e foto)

Grande successo, con ‘carrambata’, per il poliedrico artista di origini marchigiane che suona, canta, imita e coinvolge
L’artista romano Andrea Perroni: «Il mio affetto per le Marche»

di Silvia Remoli (foto Simone Corazza)

Ad Andrea Perroni, comico  romano di talento ed  ultraventennale esperienza, la location non è nuova e neanche il calore del pubblico marchigiano: tra i suoi esordi c’è proprio una data al Teatro dell’Aquila del ‘Grande Sfracello’ (parodia del noto GF), spettacolo scritto a quattro mani da Max Giusti e Selvaggia Lucarelli, che lo vollero, appena diciannovenne, tra i protagonisti.

Ci ritornò poi anni dopo ed infine, di nuovo, ieri sera, con ‘La fine del mondo’, quasi due ore di puro intrattenimento, in cui ha imitato, suonato e fatto cantare tutto il pubblico (pure in stile neomelodico), alternando tragicomici racconti da ragazzo di borgata a interpretazioni commoventi in memoria di grandi artisti quali Pino Daniele e Franco Califano (grazie anche all’accompagnamento del grande maestro Carlo Alberto D’Alatri).

Con estrema disponibilità ci ha rilasciato un’intervista prima della performance, tenendo a precisare che ama condividere il suo successo con tutti coloro che lo sostengono e lo stimolano in questo impegnativo ma appagante lavoro (Andrea Perroni è infatti anche conduttore radiofonico di Rai Radio Due, intrattenitore in tv con Colorado, Zelig, Only FUN,  attore di cinema, protagonista  di ‘Dove osano le cicogne’ a fianco di Angelo Pintus, Marta Zoboli e Beatrice Arnera).

Inoltre ha sottolineato l’attaccamento al nostro territorio, sia per l’affetto spontaneo che riceve nelle Marche, sia per i parenti che ha sparsi in tutta la provincia di Macerata, città del nonno paterno. 

Ed è proprio a tal proposito che vi raccontiamo un curioso aneddoto della data fermana di ieri…

Lo spettacolo inizia tra le risate fragorose di tutti a causa di una gag fuori scaletta e del tutto involontaria. L’attore infatti, che instaura da subito un’interazione col pubblico, non si rende conto di aver preso di mira, in senso buono, un signore in prima fila di cui ignora l’identità. Fino a quando il comico gli chiede da dove sia venuto per vedere lo spettacolo e lui, prontamente, gli risponde «Da Mogliano, so’ tu’ zio!». A quel punto, Perroni, che non lo aveva visto bene in volto, avendo le luci puntate addosso ed il buio totale in sala, si sporge in avanti, strizza gli occhi e grida sorpreso: «Ma chi? Zio Carlo? Ma che, davéro? Sei proprio tu Carlé’?». 

A questo ilare momento non previsto ne sono succeduti tanti altri, in uno splendido mix tra narrazione e musica, che ha lasciato il pubblico così entusiasta da attenderlo nel foyer e all’uscita del teatro per complimentarsi personalmente con l’artista.

Andrea Perrone con tutto il gruppo delle maschere del Teatro dell’Aquila a fine spettacolo


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