di Simone Corazza e Giorgio Fedeli
«Qui, in questa terra, ho ricevuto un’accoglienza molto calorosa. Nel film Blue il mio ruolo è estremamente emozionante». Con queste parole oggi pomeriggio, nella Sala del Mappamondo, a Fermo, Rocco Siffredi, protagonista del film Blue ha esternato con i giornalisti le sue impressioni sul film che sta girando in questi giorni nel Fermano (dopo alcune scene girate a Offida, il set si è trasferito a Fermo e a Porto San Giorgio). Un tema, quello trattato in Blue, di estrema e assoluta attualità: le piattaforme dai contenuti erotici.
«Ho due figli e mi sono reso conto che qualche problema c’è. Più in là andiamo e – confessa l’attore noto ai più per essere un porno divo ma che si è calato nei panni di un padre di una ragazzina chiamata al confronto con le nuove realtà e insidie della rete – più problemi ci saranno. Un consiglio? Stiamo vicino ai nostri figli, addentriamoci nella tecnologia e non contrastiamo i nostri ragazzi. Un consiglio anche al mondo della scuola: approcciare la tematica, non parlo di dire come si fa sesso ma di discuterne. La vera educazione è cercare di far capire che non è quella la strada». Un messaggio che può sembrare contradditorio quando arriva da un porno-divo affermato come Siffredi: «Io l’ho fatto con consapevolezza, lo sognavo fin da 10 anni. Tanti pensano che la pornografia è espressione di libertà. Non è vero, implica un lavoro col proprio corpo, implica pregiudizio. Questo film l’ho adorato perché è attuale».
«Siamo in presenza – il punto di Andrea Agostini, presidente della Fondazione Marche Cultura-Marche Film Commission – di qualcosa che farà parlare. Sono temi di consapevolezza, quelli legati alle piattaforme gratuite. Con il film si vuole mettere in guardia tutti su precise questioni, ma è giusto avviare una riflessione. Porto San Giorgio, Fermo e Offida diventano luoghi per sviluppare un tema socialmente rilevante e che penso impatterà sul mondo della società e sulle scuole».
«Questo film nasce con l’idea di parlare delle piattaforme online, un tema che riguarda i ragazzi ma anche i genitori. E’ un film – spiega la regista Eleonora Puglia – di attualità, specchio di un cambiamento della società dove tutto è volto all’apparenza. Vogliamo lanciare un messaggio di consapevolezza: i nostri ragazzi non cadano nella dissociazione. Conoscevo le Marche, terra di grande cultura. Qui grande ospitalità e un grande lavoro della Marche Film Commission. Questa regione lascia al regista una grande libertà di spaziare, dal borgo al mare e alla montagna».
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