Il Liceo Classico “A. Caro” di Fermo è stato selezionato, per il terzo anno consecutivo, al Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani a Palazzolo Acreide, la più importante rassegna di teatro dedicata alle nuove generazioni organizzata dalla Fondazione INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico). Alla manifestazione, nata nel 1991 per la sensibilità del filologo Giusto Monaco, è stato assegnato il Premio European Heritage Award /Europa Nostra 2024, quale prestigioso riconoscimento nella categoria “Coinvolgimento e sensibilizzazione dei cittadini “, in quanto ”contribuisce in modo significativo alla conservazione e rivitalizzazione del teatro classico, un elemento del patrimonio immateriale europeo. Si distingue per il suo approccio innovativo al coinvolgimento dei giovani, promuovendo un più profondo apprezzamento dei testi classici tra le nuove generazioni”.
La XXIX Edizione si svolgerà dall’11 maggio al 3 giugno 2025 dando rilievo alle originali riletture dei testi classici proposte da Istituti Superiori, Università e Accademie del territorio nazionale ed estero.
Sabato 31 maggio sarà il giorno del debutto per le studentesse e gli studenti del Liceo “Annibal Caro”, che porteranno in scena il “PROMETEO INCATENATO” di Eschilo, un’opera che emoziona e commuove, nel tempo fuori dal tempo del mito. Prometeo, il Titano promotore della scoperta di arti e tecniche per il progresso dell’umanità, il ribelle punito da Zeus perché ha trafugato il fuoco e lo ha donato di nascosto al genere umano, è condotto da Kratos e Bia, il Potere e la Violenza, in un luogo lontano, la Scizia, “ultimo margine del mondo”, per scontare l’eternità della condanna incatenato da Efesto, l’unico che sente pietà per lui, a una rupe a strapiombo sull’abisso. Il Coro è formato dalle Oceanine, che appartengono alla stessa generazione divina di Prometeo, quella che precede il regno tirannico di Zeus e delle divinità olimpiche. Le ninfe provano un dolore ‘passivo’ per Prometeo, lo consolano ma cercano di convincerlo a sottomettersi, anche il loro padre Oceano esorta il Titano a essere meno ostinato, a cedere di fonte alla necessità; alle Oceanine Eschilo ha però riservato la scelta inaspettata, sul finale, di rimanere e di resistere insieme all’eroe protagonista, rifiutando l’invito di Hermes a fuggire con lui e a mettersi in salvo, quando Zeus è sul punto di scatenare un cataclisma per sprofondare Prometeo nelle tenebre del mondo sotterraneo. I personaggi sono tutti Titani e Dèi dell’Olimpo, unica eccezione è costituita dalla figura di Io, che era una donna, amata da Zeus, trasformata in giovenca per la gelosia vendicativa di Hera e straziata da un tafano che la costringe a vagare in delirio per il mondo.
L’universalità delle tematiche del testo classico e le modalità proprie della comunicazione teatrale contemporanea dialogano in sinergia grazie all’adattamento, fedele all’originale a livello testuale, e le scelte musicali e coreografiche, merito della fine sensibilità e grande professionalità del regista Simone Amabili, laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza di Roma con laurea magistrale in Media, Arti e Culture all’Università di Teramo.
In virtù dell’empatia sbocciata fin dal primo incontro, nel mese di dicembre, Simone Amabili coinvolge i trenta alunni delle classi quarte che partecipano al Progetto “L’Orizzonte del Teatro” in un lavoro degno di una compagnia teatrale vera e propria, con attività di training, improvvisazione, lezioni di storia del teatro contemporaneo e di drammaturgia, riflessioni sulla dimensione rituale del théatron, proposte coreutiche, citazioni cinematografiche, permettendo alla creatività individuale di emergere per valorizzare le potenzialità di ognuno.
La selezione al Festival, come sottolinea la referente prof.ssa Olimpia Tonici, docente di Latino e Greco, è il coronamento di un percorso intenso, fortemente sostenuto dal dirigente scolastico, prof.ssa Cristina Corradini e da Stefania Morici, Dsga. Il Progetto “L’Orizzonte del Teatro”, nato proprio con la finalità della partecipazione al Festival di Palazzolo, desidera offrire agli studenti un’ occasione formativa di altissimo profilo culturale e artistico: nel riproporre la messa in scena di una tragedia greca è necessario contaminare ambiti tra loro solitamente distanti quali filologia e riflessione teorica sui linguaggi della drammaturgia, archeologia e antropologia, in un dialogo che rende l’immenso patrimonio della cultura classica non un sapere specialistico riservato a pochi esegeti ma un dono prezioso, condiviso e fruibile da diversi strati sociali.
Il Progetto, inserito nell’ambito delle attività che riguardano l’Alternanza scuola lavoro, vuole essere un contributo per individuare passioni, qualità e meriti artistici ignorati o trascurati, anche ai fini dell’ orientamento per future scelte professionali.
Con l’auspicio che lo spettacolo venga replicato a Fermo, nell’importante e suggestivo spazio teatrale di Villa Vitali, un caloroso applauso al cast:
Rosa Bernardi, Melissa Caldaretti, Maria Caterina Cataldi, Fiona Cintio, Alice Cochetti, Chiara Del Bianco, Kevin Di Clemente, Matteo Gallucci, Giada Garofalo, Elena Guidone, Lucrezia Malaspina, Giada Marini, Ludovica Mecozzi, Elisa Mengoni, Elisa Mircoli, Sofia Pennesi, Mario Amedeo Petracci, Gianmaria Pieroni, Gioia Pirrottina, Arianna Posa, Matilda Santucci, Cecilia Sargo, Ludovica Scaloni, Micaela Silenzi, Matilde Tenace, Aurora Toscanelli, Letizia Valle, Lucia Vallesi, Matilde Vitali, Fabrizia Zechini.
Alle studentesse e agli studenti del Liceo Classico di Fermo, che avranno il privilegio di vivere un’esperienza indimenticabile nella magia del “Teatro del cielo”, prezioso gioiello in pietra incastonato nel pendio della collina di Akrai, dedichiamo le parole di Angelo Tonelli, poeta e tra i massimi studiosi di classici greci:
“La tragedia greca è perfetto esempio di un tragitto che implica l’attraversamento della vita, della sua follia, delle sue ombre e dei suoi slanci luminosi…”.
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