di Alessandro Luzi e Giorgio Fedeli
Custodiva in casa oltre un chilo di cocaina: in manette un albanese residente a Fermo. L’operazione antidroga è stata condotta dai carabinieri della Stazione di Porto Sant’Elpidio, coadiuvati dal personale dell’Unità cinofila della Guardia di Finanza di Fermo.
Durante un controllo a Porto Sant’Elpidio nella notte tra mercoledì e giovedì, i militari dell’Arma avevano notato un uomo, di circa 50 anni, che parcheggiava l’auto e poi si dirigeva verso una cassetta della posta nei pressi di un’abitazione. All’interno della cassetta lasciava cadere qualcosa e poi prelevava delle banconote. Così i militari hanno colto in flagranza l’uomo mentre cedeva 0,60 grammi di cocaina a una persona di circa 45 anni di Porto Sant’Elpidio, e ritirava il corrispettivo di 50 euro. Prontamente bloccato dai Carabinieri, il 50enne è stato sottoposto a perquisizione personale e veicolare. Durante la perquisizione, nell’auto i militari hanno trovato un involucro con all’interno 0.57 grammi di cocaina, invece addosso non aveva nulla. Poi il controllo è proseguito nella sua abitazione. Lì i carabinieri e le fiamme gialle hanno scovato un panetto di cocaina di 1,100 chili e qualche bustina di marijuana, in tutto 62 grammi. Il panetto era sigillato sottovuoto e custodito all’interno di un altro sacchetto con una bolla d’aria, verosimilmente per eludere il fiuto dei cani antidroga in caso di controlli. Inoltre c’erano anche altri 52 grammi di cocaina, suddivisi in 64 dosi. All’interno dell’appartamento sono stati trovati anche un bilancino di precisione, vario materiale per il confezionamento delle sostanze, e una somma di denaro contante pari a 4.880 euro, in banconote di diverso taglio. La droga era custodita in barattoli rivestiti di scotch, plastica e gomma in modo da provare a eludere i controlli delle unità cinofile o per l’interramento e occultamento ed evitare che lo stupefacente potesse deteriorarsi con l’umidità. Tutto il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro preventivo per svolgere altri approfondimenti investigativi.
Secondo le indagini dei militari lo spaccio avveniva attraverso la consegna a domicilio: la dose ordinata veniva infatti lasciata all’interno delle cassette della posta del richiedente di cui il presunto pusher aveva copia delle chiavi. Una volta consegnato lo stupefacente richiesto, il presunto spacciatore andava lì per ritirare il denaro pattuito, preventivamente lasciato all’interno della cassetta dall’acquirente di fiducia.
Giovedì l’indagato è comparso davanti al gip Maria Grazia Leopardi del tribunale di Fermo per la convalida dell’arresto. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere. Durante l’udienza l’uomo è stato difeso dall’avvocato Enrico Mariani.
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