«Spero che avremo altri momenti di confronto». Sono soprattutto queste parole, pronunciate ai microfoni di Vera Tv dall’europarlamentare Pd, Matteo Ricci, rivolte al sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, ad aver fatto drizzare le antenne a una buona fetta della politica fermana. Anche diverse anime del centrodestra, non solo del capoluogo di provincia, ci hanno visto infatti un tentativo di approccio elettorale.
Matteo Ricci, il cui nome in casa dem è in pole per una candidatura alla presidenza della Regione, infatti, sabato è arrivato a Tipicità Festival accompagnato da Patrizia Canzonetta (membro della segreteria regionale Pd), dal presidente del consiglio comunale di Fermo, Francesco Trasatti, e da Fabiano Alessandrini (membro del direttivo regionale dem).
E proprio nello stand del Comune di Fermo si è soffermato per scambiare qualche battuta con il primo cittadino: «Siamo colleghi da tempo, ci conosciamo da quando ero all’Anci, da quando ero sindaco di Pesaro. E’ stato molto bello vederlo al bancone delle informazioni, dà l’idea per l’amore per la propria terra e anche dell’attaccamento e dell’importanza di questa manifestazione. L’ho salutato con cordialità e spero che avremo altri momenti di confronto» le dichiarazioni rilasciate alla giornalista Donatella Lappa, di Vera Tv. Parole, quelle dell’eurodeputato, che non sono passate in cavalleria. A pochi mesi dal voto per le Regionali 2025, infatti, ogni virgola ha un peso, ogni parola può assumere un peso politico e prestarsi alle interpretazioni più disparate. Che sia stato un tentativo di avvicinamento elettorale? O magari un modo di Ricci per lasciare intendere che è certo di vincere e che quindi vorrebbe tornare a parlare col sindaco di Fermo nelle vesti di governatore?
Ormai, comunque, in tanti danno il primo cittadino a un passo dalla candidatura. Ma da lui nessuna dichiarazione al riguardo. Non una parola su un suo impegno per le regionali, figuriamoci con quale compagine (sul suo futuro prossimo si è solo espresso non negando una certa “simpatia” per la presidenza Euf). I bene informati raccontano che delle proposte gli sono arrivate dal centrodestra ma sono, almeno per il momento, rimaste lettera morta. Dopo le ultime provinciali, con Calcinaro schierato nella lista a forte matrice di centrodestra, e con il Pd, invece, a minare dall’interno la sua compagine di maggioranza con l’operazione “Bagalini” sembrava proprio che i rapporti tra sindaco e dem fossero ormai definitivamente compromessi. Da sinistra lo “bollano” come uomo ormai vicinissimo al centrodestra, da destra attendono da tempo un suo outing “partitico”. E lui, invece, fermo sul suo civismo che però in città sembra ormai diventato un binario morto se si pensa a un post-Calcinaro. Tertium non datur…e invece no. Proprio per la sua posizione in bilico tra due poli, c’è chi sostiene che Calcinaro potrebbe scegliere la via di un listone civico in appoggio al governatore Francesco Acquaroli. A questo punto, però, stante il silenzio del diretto interessato, perché escludere la sua partecipazione a un listone anche dell’europarlamentare? Non resta che attendere, al massimo qualche mese.
a. l.
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