Omicidio di Capodarco, c’è il non luogo a procedere per Petrini: «Non è in grado di sostenere il processo»

FERMO - Oggi la decisione del gup a seguito della perizia psichiatrica sull'imputato. L'avvocato del 90enne, Giulio Cola: «L'epilogo di un dramma familiare»

 

di Alessandro Luzi

Svolta sull’omicidio di Capodarco: c’è il non luogo a procedere per Giovanni Petrini. Secondo il gup Maria Grazia Leopardi del tribunale di Fermo, il 90enne non è in grado di partecipare al processo. Oggi la decisione del giudice a seguito della perizia psichiatrica disposta il 17 ottobre. Gli esami, eseguiti dal dottor Alberto Testa, erano stati disposti per verificare se il 90enne fosse nella piena facoltà di intendere e di volere. Così il giudice ha messo un punto sulla drammatica vicenda che aveva scosso Capodarco.

Era la sera del 25 febbraio 2023 quando il corpo di Giuseppina Traini, 85 anni, era stato trovato sul letto della sua abitazione di villa Fontana con delle ferite all’addome e alla gola. Sul posto erano presenti anche i figli della coppia. Erano arrivati sul posto per capire cosa fosse successo ai genitori in quanto per tutta la giornata non avevano risposto al telefono. Poi la tragica scoperta del corpo della mamma disteso sul letto.

Nella residenza, all’arrivo dei sanitari e degli agenti della Polizia di Stato, era presente anche il marito che è stato fin da subito indiziato del delitto che ha scosso il Fermano. Per lui l’accusa era di omicidio volontario aggravato perchè commesso ai danni del coniuge. Le indagini erano state coordinate dal procuratore capo Raffaele Iannella. «E’ l’epilogo di un dramma familiare – ha commentato l’avvocato di Petrini, Giulio Cola -. La vicenda riguarda il problema della solitudine degli anziani, degenerata nel peggior modo possibile».


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