I Carabinieri del Comando Provinciale di Fermo, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Ascoli Piceno, hanno avviato una specifica attività di monitoraggio e controllo volta a combattere le irregolarità nel settore lavorativo. Questa iniziativa si è resa necessaria per tutelare la sicurezza dei lavoratori e garantire il rispetto delle normative vigenti da parte dei datori di lavoro. L’obiettivo è chiaro: colpire con azioni concrete coloro che sfruttano i dipendenti, mantenendoli in condizioni di lavoro illecite e pericolose. Recentemente, tali sforzi hanno portato a importanti risultati, con la denuncia di tre persone per violazioni delle normative sul lavoro e sulla sicurezza nei luoghi di impiego.
«A Pedaso – si legge nella nota dell’Arma – è stata avviata un’indagine a seguito della denuncia di un giovane dipendente, il quale ha segnalato condizioni di sfruttamento nel settore delle autocarrozzerie. Dalle indagini è emerso che il lavoratore era stato impiegato per mesi in condizioni irregolari, percependo una retribuzione inferiore ai minimi contrattuali e senza il riconoscimento di straordinari e ferie. La situazione è degenerata nel mese di gennaio, quando il datore di lavoro avrebbe aggredito fisicamente il dipendente, infliggendogli lesioni giudicate guaribili in sette giorni. Un altro intervento significativo è avvenuto a Porto San Giorgio, dove il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro ha scoperto gravi irregolarità in un ristorante. I sistemi antincendio presenti non erano adeguati a garantire la sicurezza del personale e dei clienti. Il titolare è stato denunciato e sanzionato con un importo superiore a 7.400 euro, un chiaro segnale della “tolleranza zero” verso comportamenti irresponsabili che mettono a rischio la vita delle persone. In aggiunta, a Montegranaro e Porto San Giorgio, i controlli nei cantieri edili hanno rivelato varie violazioni delle norme di sicurezza. Due imprenditori sono stati denunciati per diverse irregolarità, tra cui la mancata designazione degli addetti al primo soccorso e alla gestione delle emergenze, l’assenza di adeguate misure antincendio e la carenza di dispositivi di protezione per i lavoratori nei luoghi di transito. Complessivamente, le sanzioni elevate in queste operazioni ammontano a oltre 25.000 euro».
«Queste operazioni evidenziano l’impegno costante dell’Arma dei Carabinieri nel contrastare lo sfruttamento lavorativo e garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure – affermano i militari – L’obiettivo finale è quello di garantire ambienti di lavoro rispettosi delle normative, dove i diritti dei lavoratori siano sempre tutelati».
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