I pescatori a Kadis e Lollobrigida: divieti di pesca, fermo biologico e burocrazia problemi da affrontare (Video)

SAN BENEDETTO - Ministro e Commissario Europeo mostrano la loro vicinanza al settore, restano per ora sul piatto le delicate questioni che riguardano il fermo biologico e il divieto di pesca in alcune delle zone più ricche di risorsa ittica dell'Adriatico a partire dal 2030

Costas Kadis, Francesco Acquaroli e Francesco Lollobrigida

 

di Pier Paolo Flammini

 

Una visita importante, quella avvenuta ieri a San Benedetto da parte del Commissario Europeo alla Pesca e agli Oceani Costas Kadis, cipriota, che proprio a San Benedetto ha svolto la sua prima visita ufficiale da quando, pochi mesi fa, ha assunto questo incarico.

 

Con lui anche il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, accompagnato dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. A presenziare, il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo, il personale della Capitaneria di Porto, e inoltre anche il Sottosegretario al Ministero dell’Economia e Finanze, l’onorevole Lucia Albano, e il Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, onorevole Luigi D’Eramo.

 

Prima tappa alla Capitaneria di Porto, poi una visita guidata nel Museo Ittico e nel Museo della Civiltà Marinara, ma poi anche confronto con la marineria, come il comandante del motopesca Giuliano Carfagna, Marco Castelletti, o Francesco Caldaroni, assessore alla Pesca di Civitanova; e successivamente, in una affollata aula magna all’Università Politecnica delle Marche in via Mare, di fronte al rettore Gianluca Gregori, con i rappresentanti della marineria che hanno snocciolato i temi più caldi per il settore.

 

Lollobrigida ha parlato in maniera egregia di Kaldis: «Con questa Commissione abbiamo un rapporto franco, e questa visita la dimostra, mentre col precedente Commissario alla Pesca non avevo alcun tipo di rapporto. Stiamo predisponendo diverse iniziative per la pesca, dal taglio delle accise al carburante all’equiparazione delle tutele che esistono per gli agricoltori».

 

Alcuni argomenti caldi per il settore sono il tema del fermo biologico, che la marineria chiede da tempo di spostare nel periodo della riproduzione dei pesci, ovvero a primavera, e non in piena estate quando la richiesta del pescato è più alta per il turismo. Su questo Lollobrigida non si scopre, ma afferma che l’argomento è in fase di studio.

 

Mentre si prospetta all’orizzonte il timore che nel 2030, per dare seguito all’Agenda 2030, l’Unione Europea estenda i tratti di mare con il divieto del pescato al 30% del totale. In Adriatico, e per la marineria sambenedettese, strategica è la zona della fossa di Pomo, nel centro dell’Adriatico, che è la più ricca di pesce: al momento l’area dello scoglio di Pomo è interdetta, mentre ci sono due zone, una croata e una italiana, dove è consentito pescare con limitazioni alle imbarcazioni per due giorni a settimana.

 

Kadis, su questo, non si sbilancia, né affermando che l’area verrà vietata alla pesca nel 2030, né negandolo: «Noi vigiliamo a livello scientifico sulla salute del pesce – afferma – e prenderemo le decisioni conseguenti a seconda dei risultati. C’è da dire che i pescatori nell’Adriatico si comportano molto bene per raggiungere gli obiettivi della sostenibilità della risorsa idrica».

 

«In continuità con l’importante incontro di due settimane fa, che ha trattato temi economici legati al mare, la nostra città si propone come sede ideale per futuri dibattiti e incontri dedicati a questo fondamentale settore» aggiunge Lucia Albano.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti