È in programma per mercoledì 26 marzo, alle ore 21, presso la Chiesa di San Pietro, in piazza XX Settembre, a Civitanova Marche, la Veglia Diocesana di preghiera per i Missionari Martiri. A presiedere la liturgia, l’Arcivescovo di Fermo, Mons. Rocco Pennacchio. «Quest’anno – spiega Attilio Ascani, direttore dell’Ufficio diocesano Missionario – abbiamo scelto di focalizzare la nostra attenzione sulla Regione dei Grandi Laghi in Africa centrale e la veglia sarà un momento di vicinanza, preghiera ed ascolto per le Chiese ed i popoli di questa Regione, che in questo momento stanno vivendo un periodo particolarmente difficile con la recrudescenza della guerra e delle violenze».
«Quasi ogni mattina vengono trovati cadaveri in alcune delle strade principali di Bukavu, scrive P. Mario Shamanna, missionario saveriano originario della nostra Diocesi e attualmente in Congo, nonostante l’età avanzata –. Nelle nostre parrocchie e comunità, gli orari delle messe e delle altre attività sono stati rivisti, per paura che chi deve viaggiare molto presto o a tarda ora finisca nelle mani dei banditi. La gente non sa più come pianificare a lungo termine, ma vive giorno per giorno. “A ciascun giorno basta la sua pena” (Mt 6,34). Che il Signore ci venga in aiuto, perché questo è il momento della prudenza».
La Veglia sarà l’occasione per ascoltare anche le testimonianze di sacerdoti del Burundi presenti nella nostra Diocesi, storie personali e comunitarie che offriranno un potente spunto per comprendere le difficoltà e la resilienza di chi vive in zone segnate dalla violenza e dalle privazioni. Ma sarà innanzitutto un momento di preghiera, per chiedere al Signore la forza e il sostegno di coloro che continuano a vivere e testimoniare la loro fede nelle circostanze più difficili, e per noi, l’apertura del nostro cuore agli altri nelle difficoltà. «Abbiamo scelto di collegarci idealmente alla Popolorum Progressio – continua Ascani – promulgata anch’essa il 26 marzo, giorno della veglia, 58 anni fa ma che già individuava nelle disuguaglianze e sfruttamento la fonte della violenza ed asseriva che combattere la miseria e lottare contro l’ingiustizia, è promuovere il progresso umano e spirituale di tutti e dunque bene comune dell’Umanità». L’Enciclica di San Paolo VI rimane infatti un richiamo, quanto mai attuale, ad essere attivamente costruttori di Pace e Giustizia per il bene di tutta l’Umanità. Un momento di preghiera e di riflessione al quale tutti sono invitati a partecipare.
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