di Roberto Cruciani
Si è parlato di sanità nel Fermano, questo pomeriggio all’auditorium Its Smart Academy in un convegno promosso e voluto da Fratelli d’Italia che ha visto la partecipazione del Presidente della Regione Francesco Acquaroli in una sala gremita. «Eravamo oltre 300 ad ascoltare il presidente» rimarcano da FdI. Il numero uno del governo regionale ha fatto il punto sulla situazione della sanità fermana, argomento decisamente molto sentito, proprio a pochi mesi dalle elezioni regionali.
«In questi anni siamo andati al cuore delle criticità delineando il modello di sanità che vogliamo realizzare. E’ un tema complesso che tocca vari fattori come le infrastrutture. Nel 2020 volevamo andare incontro ad un sistema sanitario innovativo e funzionale. Trasformare le aree vaste in aziende ricostruendo l’autonomia territoriale in una logica regionale, ricostruendo anche un’eccellenza come Inrca quale supporto alla sanità del territorio. C’è stata una sanità prima e una dopo la pandemia che ha lasciato eredità pesante con una domanda di prestazioni salita del 30%. In cinque anni il numero dei medici generali è sceso di oltre il 10%. Avremmo bisogno di 400 medici. Non riusciamo a reperirne di disponibili per pronto soccorso e territorio. Si sovraccaricano i reparti di pronto soccorso con codici bianchi e verdi. Un sistema non equilibrato che porta ad una sanità in difficoltà. E poi collegare ospedale al territorio, stiamo cercando di aprire strutture che intercettino queste esigenze come la farmacia dei servizi: messe in rete con la sanità possono fare la differenza. Una sfida complessa cui stiamo cercando di mettere mano con determinazione».
Acquaroli ricorda poi i passaggi più difficili del suo mandato: «A gennaio 2023 sono diventate operative le cinque aziende sanitarie territoriali: il numero delle prestazioni sta crescendo così come quelle ambulatoriali, addirittura rispetto al 2019. C’è da fare uno sforzo con un gioco di squadra. In Italia le Marche sono da sempre tra le prime 5 regioni. Alcune dal report 2023 sono uscite ma noi siamo restati lì e nel 2024 gli indici sono migliorati. Non tutto va bene ovviamente ma nonostante tutto siamo in una regione all’avanguardia per la qualità. Ma ci sono delle situazioni che sono un problema. I medici a gettone sono figli di una programmazione a mio avviso sbagliata: bisognava programmare anni fa per coprire il fabbisogno, ora si va in emergenza. Dobbiamo andare a reperire sul mercato convenzionato, ad un prezzo più elevato, del personale che lavora nel pubblico. La colpa è la nostra che non vogliamo chiudere i pronto soccorso o di chi non ha programmato e alzato stipendi? Non accetto attacchi da chi ha creato questo problema».
Infine il passaggio in merito al carico sulla pressione fiscale dei costi della sanità: «Fermo ha un direttore e molto altro, non occorre andare all’azienda centrale, c’è un punto di riferimento che conosce territorio e le sue esigenze. Tante altre regioni vicine a noi sono costrette ad alzare la pressione fiscale per mettere mano alle necessità del proprio sistema sanitario. Noi siamo riusciti a non farlo e sono fiducioso di non andare a mettere le mani nelle tasche delle marchigiani per rispettare gli sforzi delle famiglie. La sanità privata esiste da anni e non le abbiamo dato un posto letto: tutto quello che hanno avuto dalle Marche lo hanno avuto prima di me. Non sono contro il privato ma siamo a favore della sanità pubblica unica che riesce ad accoglierti e darti una risposta».
A moderare il convegno il consigliere comunale Gianluca Tulli mentre sono intervenuti per i saluti di rito il consigliere comunale Luigi Rocchi, il coordinatore comunale FdI di Fermo Rossano Romagnoli, il coordinatore provinciale Andrea Balestrieri, il presidente della commissione sviluppo ed economia della regione Andrea Putzu, il presidente della commissione sanità in regione Nicola Baiocchi e la senatrice Elena Leonardi, segretario della decima commissione sanità del Senato.
Dal punto di vista tecnico sono intervenuti il presidente dell’ordine dei medici di Fermo Anna Maria Calcagni, l’infermiera dell’Ast Fermo Valentina Marinelli, il presidente Federfarma Marche Marco Meconi, il medico otorino Pietro Principi, il medico di medicina generale Giuseppe Malcangi, il direttore dell’Uoc Attività tecniche dell’Ast, Rocco Tirabasso e il senatore Franco Zaffini presidente della decima commissione sanità del Senato oltre alla partecipazione dell’eurodeputato Carlo Ciccioli a quello del primo cittadino di Fermo Paolo Calcinaro.
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