di Serena Murri
Progetto “Una scossa per la vita”, acquistati 5 defibrillatori e un nuovo mezzo per disabili. La Croce Arcobaleno di Petritoli è riuscita a coinvolgere 7 sindaci della Valdaso (Petritoli, Monte Giberto, Ortezzano, Ponzano, Montottone, Monte Vidon Combatte, Monte Rinaldo) per una collaborazione tra enti pubblici utile a garantire i dispositivi sui territori.
A presentare l’iniziativa, questa mattina nella sala consiliare del comune di Petritoli, il vicesindaco di Monte Vidon Combatte, Gaetano Massucci: «Come medico ed ex sindaco, sostengo la Croce Arcobaleno da sempre. I sindaci contribuiscono a questa realtà meravigliosa nata per esigenze del territorio alla chiusura dell’ospedale di Petritoli. La presenza della Croce Arcobaleno è riuscita a far sentire meno le difficoltà dal punto di vista sanitario». Il motivo dell’incontro di oggi, è stata la presentazione del progetto “Una scossa per la vita” e per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento dell’obiettivo che unisce la Croce Arcobaleno al territorio.
Successivamente, ha preso la parola il presidente della Croce Arcobaleno Secondo Vitali, che ha ringraziato «chi collabora a progetti in essere e futuri, e i volontari della nostra associazione che sono i nostri tesori, mettendo quotidianamente il loro tempo a disposizione per gli altri. Presentiamo il progetto “Una scossa per la vita” e ringraziamo tutti quelli che hanno contribuito all’acquisto del Doblò per il trasporto disabili, un dono di libertà e inclusione».
«Il progetto – ha continuato Vitali – è nato qualche anno fa dall’idea e dall’esigenza di rendere il territorio più sicuro, installando un defibrillatore per rendere il territorio più sicuro. Abbiamo avuto fin da subito la collaborazione dei sindaci. La nostra associazione ha coordinato il progetto e formato la popolazione per l’utilizzo del defibrillatore. Faremo formazione su tutti e 7 i territori, per far sì che più gente possibile sappia come comportarsi in situazioni di emergenza. Il progetto è stato patrocinato dai 7 comuni e dal Consiglio regionale delle Marche che ha dato un contributo. Sono stati coinvolti anche altri soggetti, tra cui la ditta Full Energy, l’associazione Tutti i giorni onlus, il centro famiglie Valmir di Petritoli. I defibrillatori acquistati sono 5, in quanto alcuni Comuni li avevano già». La seconda fase del progetto partirà ad aprile, con la formazione all’uso dei defibrillatori che saranno inseriti in una banca dati e geolocalizzati dalla centrale operativa: con una chiamata l’operatore sa che in questi Comuni ce n’è uno. La Croce Arcobaleno opera da più di 30 anni e sappiamo quanto sia necessario questo dispositivo -ha concluso Vitali- In caso di emergenza, ogni minuto che passa, diminuisce la possibilità di rimanere in vita per chi è in arresto cardiaco. Bisogna tagliare i tempi d’intervento e agire prima possibile. Abbiamo defibrillatori sia pediatrici che per adulti».
È intervenuto anche il sindaco di Petritoli, Luca Pezzani: «La Croce Arcobaleno è il primo esempio di collaborazione tra i Comuni. Nacque nel 1993, per l’accordo tra diversi Comuni e per sopperire al venir meno dell’ospedale di Petritoli. Oggi è una bellissima realtà del territorio. Di fronte ad un altro cambiamento epocale, con la nascente casa di comunità ancora una volta la Croce Arcobaleno avrà il suo ruolo primario».
Dopo i ringraziamenti da parte dei sindaci presenti, in chiusura, in rappresentanza del Consiglio regionale è arrivato anche il consigliere regionale Andrea Putzu che ha ringraziato i volontari: «Grazie per il lavoro che fate sempre in prima linea» ha ricordato. E parlando della distanza tra la Valdaso e il nuovo ospedale di Campiglione, ha rimarcato:« Non dimentichiamo che quando si costruisce un’opera pubblica, bisogna pensare anche alla viabilità, non si è pensato a collegare le valli all’ospedale. Serve una strada comoda per collegare l’ospedale di Fermo alla Valdaso». Presente, in sala, oltre a diversi militi dell’Arcobaleno, anche il direttore socio-sanitario dell’Ast, Alberto Franca.
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