Carabinieri in prima linea nella lotta allo stalking. Negli ultimi giorni i militari della Stazione di Porto Sant’Elpidio hanno portato a termine un’importante operazione di contrasto agli atti persecutori. A seguito di una querela presentata da una donna residente, i militari hanno deferito in stato di libertà alla Procura di Fermo un 42enne, condomino della denunciante. La donna ha riferito di essere stata oggetto di continui dispetti, minacce e insulti da parte dell’uomo, comportamenti che, sebbene non avessero richiesto cure sanitarie, le avevano causato un persistente e crescente stato ansiogeno. A seguito di quanto emerso, la Stazione Carabinieri di Porto Sant’Elpidio ha attivato il “Codice Rosso”, un protocollo di emergenza per garantire una rapida risposta alle situazioni di violenza contro le donne.
Analogamente, i Carabinieri della Stazione di Falerone hanno denunciato in stato di libertà un uomo di origine ucraina, accusato di atti persecutori nei confronti di una donna del posto. Le molestie e le condotte vessatorie, che si sarebbero protratte già a partire dal mese di settembre 2024, sarebbero state motivate da gelosia legata a una precedente relazione sentimentale tra i due. Anche in questo caso è scattato il c.d. “Codice Rosso” a tutela della donna.
«Le principali disposizioni previste dal Codice Rosso riguardano la priorità di intervento (le segnalazioni di violenza domestica e di genere devono essere trattate con urgenza dalle forze dell’ordine e dalla magistratura) – affermano i militari -; l’obbligo di informazione (gli operatori di polizia sono tenuti a informare le vittime sui loro diritti e sulle misure di protezione disponibili, come l’adozione di un provvedimento di allontanamento a carico dell’autore); misure di protezione come il divieto di avvicinamento alla vittima e l’allontanamento dalla casa familiare nonché percorsi di protezione (che possono includere servizi di assistenza legale e psicologica). La legge prevede inoltre aggravanti per i reati di stalking e violenza nei confronti di donne in stato di gravidanza o con figli minori, nonché per i reati commessi in presenza di minori. È fondamentale che chi subisce tali comportamenti non resti in silenzio, ma si affidi alle istituzioni per ottenere la protezione e il supporto di cui ha bisogno. Negli ultimi anni, il fenomeno degli atti persecutori, noto anche come stalking, ha assunto un’importanza crescente nel panorama della sicurezza pubblica. Questo subdolo reato mina la serenità dei cittadini, colpendo in particolare le vittime che vivono nella costante paura e angoscia a causa delle condotte persecutorie dei loro aggressori. I Carabinieri, consapevoli della gravità di questa problematica, hanno intensificato il loro impegno nella prevenzione e nella tutela delle vittime, attuando specifiche strategie operative e investendo nella formazione del personale per riconoscere e affrontare tempestivamente tali situazioni. La normativa italiana in materia di atti persecutori è contenuta nell’articolo 612-bis del Codice Penale, introdotto con la legge 38 del 2009. Questa norma punisce le condotte di chi, con comportamenti reiterati, crea ansia o paura nella vittima, compromettendo la sua serenità e qualità della vita. Il legislatore ha previsto sanzioni severe per chi si rende responsabile di tali atti, riconoscendo la necessità di proteggere le vittime e di garantire loro un adeguato supporto».
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