Dubbi su tempistiche e futuro del liceo “Annibal Caro. Strappa e Bagalini: «La Provincia deve dare risposte»

SCUOLA - I due consiglieri provinciali di opposizione attaccano: «A settembre, probabilmente, sarà pronto il tetto della sede di via Leopardi 2, consentendo il trasferimento degli studenti dall’ex ristorante Mario all'edificio storico. Tuttavia, questa soluzione non può essere considerata sufficiente»

Il liceo Classico “Annibal Caro”, sede di via Leopardi

«La nuova sede del Liceo Classico Annibal Caro non sarà realizzata in tempi brevi. Gli studenti, che attendono già da dieci anni, dovranno aspettare almeno altri cinque, secondo quanto dichiarato dal presidente del Consiglio Provinciale OrtenziIl Liceo Classico Annibal Caro, in parte dichiarato inagibile a seguito degli eventi sismici del 2016, avrebbe dovuto essere ricostruito presso largo Don Gaspare Morello, nella stessa area in cui si trova la sede della Provincia, secondo i progetti dell’amministrazione provinciale precedente. Tuttavia, dall’interrogazione presentata nell’ultimo Consiglio Provinciale, è emerso che l’attuale amministrazione non presenterà il progetto esecutivo prima del 2026, con conseguente ulteriore slittamento dei lavori». E’ quanto rimarcano i consiglieri provinciali di opposizione, Riccardo Strappa e Manolo Bagalini. 

«Durante il dibattito in aula è stato evidenziato come i costi dell’opera siano aumentati considerevolmente: dai 8,5 milioni di euro preventivati nel 2019 si è passati a circa 12 milioni, con un incremento del 35%. Ciò che lascia maggiormente perplessi è la divisione interna alla maggioranza sul futuro di questo progetto. Alcuni esponenti sembrano considerarlo inutile, come dimostrano le dichiarazioni del consigliere Ubaldia. Secondo lui, il Liceo Classico dovrebbe restare nella sede storica di via Leopardi 2, nonostante un’ala chiusa per la vicinanza all’auditorium San Martino (inagibile), una dotazione didattica obsoleta e problemi strutturali che rendono difficile garantire un’istruzione moderna e inclusiva. Inoltre, la sede attuale presenta criticità legate alla sicurezza e alle vie di fuga in caso di emergenza, tipiche del centro storico. Chiediamo alla maggioranza di assumersi le proprie responsabilità, di chiarire le reali priorità amministrative e, soprattutto, di fornire risposte certe a studenti, genitori e personale scolastico. Dopo anni di disagi e trasferimenti, la comunità scolastica non merita di essere trattata come l’ultima ruota del carro». 

Manolo Bagalini e Riccardo Strappa

«A settembre, probabilmente, sarà pronto il tetto della sede di via Leopardi 2, consentendo il trasferimento degli studenti dall’ex ristorante Mario all’edificio storico. Tuttavia, questa soluzione non può essere considerata sufficiente, poiché i limiti strutturali della sede attuale sono evidenti e penalizzanti. Ora che il Pnrr sta volgendo al termine, chiediamo una netta e repentina riprogrammazione di tutti i fondi sisma congelati per troppo tempo. Il centrodestra provinciale si dimostra ancora una volta incapace di programmare e gestire le emergenze scolastiche con serietà e lungimiranza. Il presidente Ortenzi e la sua maggioranza hanno dimostrato totale inerzia amministrativa, prendendo tempo e lasciando nell’incertezza centinaia di studenti e famiglie. La verità è che non esiste una strategia chiara, ma solo indecisioni e rinvii che condannano un’intera generazione a studiare in condizioni non adeguate. L’istruzione deve essere una priorità, non un fastidio da gestire in maniera superficiale. Se il presidente Ortenzi e la sua amministrazione non sono in grado di dare risposte chiare e tempi certi, allora si assumano la responsabilità politica del loro fallimento. La comunità scolastica non può più aspettare e non accetterà ulteriori scuse o rinvii».


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