«Non parteciperò alle elezioni in nessuna veste» Il punto (e le stilettate) dell’ex sindaco Pignotti

SANT'ELPIDIO A MARE - L'ex primo cittadino: «Non sono mai stato una parte attiva di alcuna trattativa – precisa – e osserverò da cittadino comune le prossime elezioni. Non ho mai messo bocca sul fermento che si avvertiva e, anche se non sarò in nessun modo coinvolto, qualche precisazione sento la necessità di farla. Innanzitutto, non posso non rilevare, senza alcuno stupore, che alcune persone, così come magari faranno altre in seguito, con le quali ho collaborato durante il suo mandato, a cui ho dato fiducia, si sono collocate dove avrebbero dovuto stare da sempre, nel posto finalmente che più apparteneva loro già dalla sua campagna elettorale del 2022 e che, evidentemente, non era quello accanto a me. Se si guarda ai nomi dei candidati e la loro attuale posizione, non ci vuole molto a capire quanto sia stato difficile, per me, governare all’epoca»

Il sindaco Alessio Pignotti

«Non parteciperò alle prossime elezioni in nessuna veste». L’ex sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Alessio Pignotti, parla per «chiarire ogni dubbio ed alcune questioni».

L’ex sindaco Alessio Pignotti si dichiara, dunque, ufficialmente fuori dai giochi in vista delle prossime elezioni comunali smentendo, di fatto, le voci di chi lo ha chiamato in ballo come pronto a scendere in campo in appoggio ad un candidato in corsa per il ruolo di primo cittadino.
Ha una cartellina tra le mani e, mentre parla, sfila alcuni fogli da cui appaiono scritte piuttosto fitte, dati, schemi. Li rigira tra le mani, quasi come se scottassero.
«Non sono mai stato una parte attiva di alcuna trattativa – precisa – e osserverò da cittadino comune le prossime elezioni. Non ho mai messo bocca sul fermento che si avvertiva e, anche se non sarò in nessun modo coinvolto, qualche precisazione sento la necessità di farla. Innanzitutto, non posso non rilevare, senza alcuno stupore, che alcune persone, così come magari faranno altre in seguito, con le quali ho collaborato durante il suo mandato, a cui ho dato fiducia, si sono collocate dove avrebbero dovuto stare da sempre, nel posto finalmente che più apparteneva loro già dalla sua campagna elettorale del 2022 e che, evidentemente, non era quello accanto a me. Se si guarda ai nomi dei candidati e la loro attuale posizione, non ci vuole molto a capire quanto sia stato difficile, per me, governare all’epoca», dice.

«E visto che comunque tutti i miei candidati sono stati cercati, e parecchi compariranno nelle varie liste, ne deduco che non abbiamo fatto poi così male, come si è voluto far credere. Se fossimo stati pessimi non ci avrebbero cercato…e metto anche me stesso tra le persone che sono state cercate, perché così è stato. Dicono poi che io non sia stato capace di valorizzare i giovani: ebbene, ho scelto una giunta con una media dei 30 anni, quando ho chiesto un sacrificio a qualcuno (che pure ci sta, durante un mandato amministrativo perché, secondo la mia visione della vita amministrativa, nessuno viene appiccicato ad una poltrona, non è per quello che viene eletto) hanno preferito mandarmi a casa. Per fare qualche nome, con il rispetto per tutti, Francesco Tofoni e Marco Maria Lucidi, eletti per la prima volta, hanno fatto entrambi i presidenti di commissione con il secondo per di più inserito nel CdA di Marca Fermana…ho dato loro fiducia nonostante nessuna esperienza. Col senno di poi…e quindi sarei caduto perché incapace di valorizzare i giovani. Io! Mi hanno definito il sindaco della vallata del Chienti ma ho portato avanti opere su tutto il territorio, specialmente al centro, e recepito fondi per più di un milione di euro per la vallata del Tenna. E, onestamente, nel 2025 sentire anche queste differenziazioni è una cosa abbastanza triste».
Poi scende nei dettagli.
«Ora ci penseranno altri a rattoppare i “presunti” buchi di bilancio e ad affrontare la questione della scuola materna di Casette portata via, cose rispetto alle quali io non mi sento responsabile. Un anno di commissariamento, checché se ne dica e nonostante il grande lavoro del Commissario, fa sì che non solo si sono perse occasioni per le quali il nostro Comune aveva ottenuto finanziamenti (penso ai bandi vinti per i giardini di Cascinare, Castellano e altri siti) ma se ne sono perse altre sopravvenute con ulteriori bandi (ne avrei 2 fogli) che restano occasioni perse per la collettività, e sfruttate dai paesi limitrofi. Tante occasioni, a dire il vero, ed è anche difficile citarle tutte. Insomma, un anno in realtà equivale per tre».
Sfoglia i suoi appunti, Pignotti, e sottolinea che «c’è un bando di 200 milioni di euro che parte ad aprile per l’efficientamento energetico degli immobili pubblici ed un altro per le comunità energetiche per i quali è necessario partire per la progettazione. Tanto per citare qualche esempio.
Ora sento dire da tutti – aggiunge con amarezza – ripartiamo: ebbene, anche io stavo lavorando per far ripartire una città con dei seri problemi, anche io stavo lavorando per sistemare un bilancio che non è certo colpa mia se ha le sue criticità (però abbiamo un ex assessore al bilancio degli ultimi dieci anni che si candida a sindaco: amante del rischio?) Purtroppo, non me ne è stata data la possibilità e, a dirla tutta, mi sono reso conto a mie spese che è difficile lavorare in questa direzione operando in buona fede all’interno del Comune. Perché questo è ciò che ho fatto: ho sempre operato in buona fede. Lo stesso commissario, nelle sue ultime uscite sui giornali, ha più volte fatto riferimento al fatto che si fosse lavorato bene, ma poi si è visto il trattamento che mi è stato riservato da esecutori e mandanti. Vogliamo parlare della scuola a Casette? Io non sapevo che sarei stato sfiduciato ed ero al lavoro per affrontare il problema…se mi avessero dato tempo di lavorarci (come fatto su Bacci e Cascinare) su questo così come su altre situazioni, allora avrei potuto essere giudicato alla fine di un percorso sulla base delle mie effettive capacità. Si è deciso che non dovesse essere così ma non accetto il giudizio di chi non mi ha, di fatto, lasciato lavorare. Comunque diamo tempo al tempo: si capirà se era Pignotti (che comunque un contratto lo ha firmato garantendo il servizio) o qualcun altro a creare problemi sul tema dell’infanzia a Casette d’Ete. In ogni modo, ci penseranno altri a mettere sul piatto i loro progetti per la città ma se, ad oggi, a poco dalle elezioni, ancora ci sono diatribe per le candidature, se sono tutti vogliosi di accaparrarsi una sedia e ci sono continui movimenti con ben, si dice, quattro candidati alla poltrona di sindaco, vuol dire che il problema non ero io ma è stata fatta una manovra attorno alla quale si era al lavoro da tempo senza avere, però, le idee chiare».
Che indicazioni ha dato ai suoi? «Nessuna. Liberi di fare, come ho sempre detto, ciò che sentiranno di fare».
Ripone i suoi appunti, i suoi progetti, i suoi obiettivi nella cartellina. Apre un cassetto. Sistema la cartellina al suo interno. Chiude il cassetto.
Chissà che quegli appunti non possano tornare utili, in futuro. Non ora «perché adesso – conclude – non è tempo per me».


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