Autovelox in via Collina, Vesprini: «Nessuno fa cassa». Paris: «Multato lo 0,35% degli automobilisti»

PORTO SAN GIORGIO - A Porto San Giorgio la Prefettura di Fermo ha autorizzato l’installazione dell’autovelox solo in un tratto di strada, vale a dire via Collina, più precisamente lungo la SS 210 dal km 0 al km 0 +700. Si tratta, in buona sostanza, della strada che collega la città al capoluogo di provincia, percorsa ogni giorno da centinaia di autovetture in entrambe le direzioni e gioco forza, più attenzionata dalle forze dell’ordine, anche in considerazione della presenza di un incrocio.

di Sandro Renzi

Per Porto San Giorgio la Prefettura di Fermo ha autorizzato l’installazione dell’autovelox per rilevamento a distanza senza contestazione immediata solo in un tratto di strada, vale a dire via Collina, più precisamente lungo la SS 210 dal km 0 al km 0 +700. Si tratta, in buona sostanza, della strada che collega la città al capoluogo di provincia, percorsa ogni giorno da centinaia di autovetture in entrambe le direzioni e gioco forza, più attenzionata dalle forze dell’ordine, anche in considerazione della presenza di un incrocio ugualmente trafficato a poche centinaia di metri e spesso teatro di incidenti anche di giorno, ossia quello con la statale Adriatica. Qui, ma non solo, si è reso necessario fare in modo che gli automobilisti rispettino il limite di velocità.

L’obiettivo ribadito dal sindaco Valerio Vesprini e dal comandate della Polizia locale, Giovanni Paris, resta uno: garantire la sicurezza sulla strada. In base al decreto firmato dal prefetto D’Alascio, l’installazione dell’autovelox potrà avvenire in determinate strade di alcuni Comuni (tra questi ad esempio Pedaso, Porto Sant’Elpidio e Montegranaro) senza l’obbligo della contestazione immediata. Va detto che le strade segnalate alla prefettura sono state oggetto di un confronto con i Comuni chiamati al tavolo dopo l’estate e che via XX Settembre, nel caso specifico di Porto San Giorgio, non è stata indicata tra le arterie in cui sarebbe stato possibile installare l’autovelox come in passato. E non perché il Comune abbia dimenticato di segnalarla, ma perché la strada non risponde ai nuovi requisiti previsti dalla norma e necessari per autorizzarne l’attivazione. «Nessuno pensa a fare cassa, sia chiaro» rimarca il primo cittadino «è la sicurezza quello che ci preme e su quella strada purtroppo non si va piano». Gli accertamenti in corso in via Collina rientrano tra le attività programmate e di prevenzione dunque.

«Ricevo ogni giorno richieste per installare dossi o autovelox –prosegue Vesprini- me lo hanno chiesto per via N. Sauro, viale Cavallotti, via della Repubblica, il lungomare e ricordo perfettamente la petizione con tanto di firme per avere un autovelox anche in via XX Settembre. Servizio quest’ultimo che abbiamo potuto garantire finché ci è stato possibile tenendo conto per l’appunto del codice. Ma torno a dire che non c’è alcuna volontà di fare cassa con le multe». Qualche polemica la presenza dell’autovelox in via Collina, anche per un paio di giorni consecutivi, a dire il vero l’ha sollevata tra i cittadini. Ma i numeri raccontano un’altra storia. «Il decreto prefettizio è stato adottato il 14 marzo e noi abbiamo ripreso i servizi il 19 e ripetuto il 20 ma solo di pomeriggio» spiega Paris «se poi andiamo a leggere i numeri si scopre che solo lo 0,35% degli automobilisti viene sanzionato su quella strada». Già, tra gennaio e giugno dello scorso anno sono stati effettuati 17 servizi in 25 settimane e su 60.639 veicoli transitati, tecnicamente i fotogrammi di presunte violazioni sono stati 218: per l’appunto lo 0,35%. «La media –chiarisce ancora Paris- è di un servizio a settimana e se ne abbiamo fatti un paio consecutivi è perché ci siamo accorti che negli ultimi tempi la velocità è aumentata in quel tratto e bisogna far rispettare il limite». A decidere dove, quando e quanti servizi fare è la Polizia locale. La ditta incaricata, che deve presiedere l’impianto di autovelox con il proprio personale, viene pagata solo su chiamata. «Ed è capitato in più occasioni che non siano stati elevati neanche verbali» ricorda infine il comandante Paris.

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