Pluripregiudicato getta le dosi di cocaina e aggredisce i poliziotti. Bloccato, ora al Cpr per il rimpatrio

PORTO SANT'ELPIDIO - La polizia ha recuperato la busta in cellophane contenente 16 involucri contenenti cocaina già suddivisa e pronta per la vendita, oltre a diverse banconote di piccolo taglio per un totale di 280 euro, probabile provento dell’attività illecita.

E’ stato fermato per l’ennesima volta dagli agenti della Polizia un tunisino di circa 30 anni, già noto alle Forze dell’Ordine per una lunga serie di precedenti penali, legato alle dinamiche criminali di Lido Tre Archi e della zona di Porto Sant’Elpidio chiamata “Ferro di Cavallo”. Nella sua carriera criminosa, già dal 2020, ha al suo attivo un lungo elenco di reati, tra cui furti, spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, rissa, violenza privata, violazione dell’obbligo di lasciare il territorio nazionale, invasione di terreni ed edifici. L’ultima denuncia, per violenza privata, risale al 29 gennaio.
In un cruento episodio del 2021 era intervenuto attivamente per favorire la fuga di uno dei capi della faida di Lido Tre Archi, ostacolando l’intervento degli agenti. Il pluripregiudicato è stato intercettato durante un controllo di routine nel centro di Porto Sant’Elpidio, zona da sempre attenzionata anch’essa nelle scelte di contrasto della Questura.

Gli agenti hanno notato un giovane che mentre passeggiava, fissandoli, cambiava più volte direzione con passo spedito. Insospettiti dall’atteggiamento, hanno cercato di seguirlo per fermarlo, ma il nordafricano, avendo intuito le intenzioni dei poliziotti, dopo aver lasciato qualcosa all’interno di una siepe, ha iniziato a correre tentando di allontanarsi in direzione di Piazza Garibaldi. Così insospettiva ancor di più la pattuglia che, scesa dal veicolo, ha inseguito il fuggitivo bloccandolo in Via dei Mille. L’uomo ha opposto resistenza, sferrando calci e pugni verso gli agenti, i quali, con non poca fatica, lo hanno fermato e fatto salire all’interno del veicolo di servizio.
Nonostante i numerosi arresti degli anni passati, l’uomo risultava ancora in libertà, sprovvisto di qualsiasi documento di identificazione e, per giunta, irregolare sul territorio nazionale. Non immaginava però che all’occhio attento degli operatori non fosse sfuggito il suo gesto di lanciare il sacchetto; così gli agenti sono tornati davanti al piccolo arbusto poco distante e hanno recuperato la busta in cellophane contenente 16 involucri contenenti cocaina già suddivisa e pronta per la vendita, oltre a diverse banconote di piccolo taglio per un totale di 280 euro, probabile provento dell’attività illecita.
La droga ed il denaro sono stati posti sotto sequestro e il tunisino, dopo essere stato nuovamente fotosegnalato, è stato deferito per tutti i reati commessi all’Autorità Giudiziaria. Ma nei giorni successivi l’Ufficio Immigrazione e la Squadra Mobile della Questura lo hanno fermato di nuovo. Al termine degli accertamenti è stato disposto il suo trasferimento presso il Cpr (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) di Bari, in attesa delle procedure per l’espulsione, dove, peraltro, era già stato ristretto amministrativamente per 6 mesi, sino al mese di dicembre dello scorso anno, non venendo poi riconosciuto dall’Algeria, la cui nazionalità aveva falsamente dichiarato di avere.


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