Marche pioniere dell’agricoltura green, il ministro Lollobrigida: «Il futuro all’insegna del biologico»

ASCOLI - Il rappresentante del Governo interviene al forum "InLife" del teatro Filarmonici. Obiettivo, raggiungere il 25% delle superfici verdi

 

di Filippo Ferretti 

 

 “L’impatto dell’agricoltura biologica sull’ambiente”.

 

Su questa tematica si è focalizzata una parte del pomeriggio di oggi del “Forum internazionale sulla qualità della vita, sostenibilità e benessere”, in questi giorni allestito con l’ausilio di amministratori, studiosi, esperti e politici al teatro Filarmonici di Ascoli.

L’intervento di Lollobrigida

 

Per affrontare il dibattito, un ruolo di spicco in materia lo ha rivestito l’intervento in remoto del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha spiegato la posizione italiana circa il “Green Deal”, il patto verde europeo costituito da proposte in grado di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Un obiettivo che prevede di raggiungere il 25% delle superfici green, una percentuale a cui il nostro paese sta avvicinandosi, passo dopo passo.

«L’Italia è vicina al tema dell’agricoltura biologica», ha esordito Lollobrigida, reduce da una sua recente visita ad Ascoli per affrontare il settore della pesca, certo che la sostenibilità di carattere ecologico debba sposarsi con una sostenibilità di carattere economico. Nella sua relazione ha posto come necessario l’investimento del mercato nazionale, anche se con costi maggiori nel campo dell’agricoltura.

 

«Il prezzo giusto è quello che deriva dal rispetto per l’ambiente, dal rispetto per i lavoratori e nei confronti di chi acquista, sapendo che il prodotto scelto porta a maggiore benessere e quindi, alla lunga, ad una riduzione di spesa sanitaria», ha detto il membro del Governo, ammettendo lo sforzo che l’Italia sta facendo per riuscire ad essere competitiva in un mercato in cui la concorrenza è spietata nell’ambito della distribuzione.

«Lavoriamo alla certificazione del biologico italiano e su questo  il nostro paese si distingue: dobbiamo limitare la concorrenza sleale di prodotti che provengono da paesi terzi che spesso spacciano come biologico ciò che non lo è», ha ribadito nel suo intervento, fermo sul fatto che l’Europa debba essere attenta davanti all’importazione asiatica, in grado di garantire prezzi bassi ma con una qualità inferiore dei prodotti italici.

 

«Se da una parte i dazi sono da evitare davanti a situazioni di mercato con nazioni compatibili come modello di sviluppo, dall’altra bisogna essere attenti con paesi che non rispettano regole sul lavoro e sui disciplinari», ha sottolineato, lasciando il prosieguo del dibattito in sala a Eleonora Iacovoni, direttore della Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare del Ministero dell’Agricoltura.

 

«Davanti al biologico il consumatore deve sapere perché pagare di più, in quanto va incontro alla sua aspettativa», ha concluso il ministro Lollobrigida nel corso del forum ascolano “In Life”, facendo gli auguri al governatore Acquaroli, ricordando come abbia permesso alle Marche di promuovere se stessa con impegno e grande investimento di risorse.


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