Sant’Elpidio a Mare, quattro aspiranti sindaci e venti liste: mai così tante. Tra accordi e “veleni” la corsa alle elezioni

SANT'ELPIDIO A MARE - Rossano Orsili, Gionata Calcinari, Mirco Romanelli ed Enrico Piermartiri in corsa per la fascia tricolore. Si vota il 25 e 26 maggio

di Pierpaolo Pierleoni

Un affollamento di liste senza precedenti, a sostegno di 4 candidati sindaci. Con l’annuncio di Enrico Piermartiri, che ha ufficializzato la sua candidatura civica, si delinea lo scenario delle elezioni amministrative del 25 e 26 maggio a Sant’Elpidio a Mare. Salvo colpi di scena, che in terra elpidiense non si possono mai escludere, non si affacceranno da qui al 26 aprile, data di scadenza per la presentazione dei candidati, altri protagonisti sulla scena politica. 

Chi avrebbe detto appena due mesi fa, quando nessuno usciva allo scoperto e con un Comune che versa in una situazione finanziaria assai delicata, che ci sarebbe stato un tale affollamento? La storia delle elezioni comunali elpidiensi ha offerto più volte alleanze creative e assetti molto frammentati. Rimane un primato la tornata del 2012, con ben 7 candidati sindaci. Non era mai capitato invece che le liste ai nastri di partenza arrivassero addirittura a 20 come sarà quest’anno. Sarà ancora una volta una corsa tutta al maschile. Negli ultimi 30 anni sono state appena due le donne a correre per la fascia tricolore, l’ultima Marzia Galletti nel 2007 e bisogna risalire fino al 1995 con Franca Romagnoli per trovarne un’altra.

Rossano Orsili è stato il primo a partire con la campagna di incontri pubblici e annuncia di avere in cantiere ben 8 liste. Guarda come modello al civismo targato Paolo Calcinaro a Fermo, sa di avere all’interno sensibilità molto diverse e figure piuttosto ingombranti, ma ripete che «non importa da dove si proviene, conta dove vogliamo andare insieme». Tutte le trattative degli ultimi mesi sono ruotate intorno a lui. E’ durato mesi il negoziato nel centrodestra, intorno all’ex assessore e consigliere sembrava potersi ricomporre la sempiterna frattura tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma l’intesa è naufragata tra veti e vincoli da alcuni componenti nella coalizione. Quando Orsili ha lasciato il tavolo, mentre il centrosinistra temporeggiava ad oltranza per ufficializzare la candidatura di Mirco Romanelli decisa già da dicembre, è arrivato lo scossone che ha rivoluzionato lo scenario.

All’appello di una grande coalizione civica senza simboli hanno risposto sì Forza Italia e Partito democratico. Gli azzurri hanno detto sì senza esitazioni, dato che già da ottobre vedevano in Orsili la figura migliore da sostenere. Ben più rumoroso l’appoggio del Pd, che in settimana ha fatto sapere di aver definito i 16 nomi in lista ed il simbolo in versione civica che comparirà sulla scheda elettorale tra due mesi. Il circolo Dem elpidiense ha trovato l’intesa su Orsili, con la mediazione dell’ex sindaco Alessio Terrenzi, da sempre il più convinto sostenitore della teoria «tutti insieme per la città». Un po’ una sindrome di Stendhal che ha portato il Pd a riabbracciare il suo “persecutore”, quello che per due volte, nel 2012 in prima persona, nel 2022 con Alessio Pignotti, li ha lasciati e sconfitti. Terrenzi tuttavia, anche se ricomparirà la lista che ha fondato, Partecipazione democratica, non sarà in prima linea e resta molto defilato.

La svolta del Pd locale ha trovato la dura reprimenda dal segretario provinciale Dem Luca Piermartiri e il rigetto della sinistra cittadina. Iscritti e simpatizzanti delusi hanno contestato la rinuncia alla propria identità, hanno lanciato il progetto Primavera per Sem insieme ad Alleanza Verdi Sinistra ed alla lista Sinistra per Sant’Elpidio a Mare che fa capo all’ex sindaco Renzo Offidani. Dopo una lunga riflessione, Mirco Romanelli ha accettato di candidarsi, «perché i valori e gli ideali alla base di un chiaro impegno civile non si sacrificano, ma si perseguono con coerenza». Dovrebbero essere tre le liste del campo progressista a sostenere l’ex consigliere e vicesindaco.

Lo strappo di Orsili ha lasciato qualche cicatrice anche nell’altro versante della politica elpidiense. Il centrodestra, presentando la candidatura di Gionata Calcinari, ha lanciato un messaggio all’impronta della compattezza e della coerenza. La coalizione avrà 7 liste, con tre partiti (Fdi, Lega, Noi moderati) e 4 civiche. Oltre alla mancata ricomposizione con Forza Italia, nei giorni scorsi è arrivato lo sfogo social di Marcello Meconi, non una figura qualunque. Già consigliere comunale e volto di lungo corso da Alleanza nazionale a Fratelli d’Italia, ha esposto tutta la sua amarezza. «C’era un progetto chiaro, comprensibile, pulito e coerente: Orsili candidato sindaco appoggiato dai partiti di centrodestra più civiche, un progetto vincente. Ma le cose, quando sono belle pulite e logiche e non coincidono con i programmi personali degli attori principali, sono destinate a naufragare» ha scritto Meconi, criticando Calcinari e «qualche cespuglietto suo amico» per i veti e paletti che hanno portato a rompere le trattative con Orsili.

E poi, a completare il poker che corre per la fascia tricolore c’è l’avvocato Enrico Piermartiri. A sostenerlo i Democratici e popolari, storica formazione che fa capo a Franco Lattanzi, presente dalla fine degli anni 90, insieme ad un’altra civica. Liste civiche autentiche e libere, niente accordi preelettorali con nessuno, hanno rimarcato il candidato e la sua squadra. La volata è iniziata.



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