Decreto Accise, il monito di Tomassini: «Tutto l’autotrasporto deve essere escluso dal riallineamento aliquote»

AZIENDE - Il rischio è chiaro e lo spiega il presidente Cna Fermo, Emiliano Tomassini: «Molte imprese del settore non hanno potuto innovare i propri mezzi a causa dei sempre più modesti margini economici. Un'eventuale esclusione da quanto dichiarato dal Governo contribuirebbe ulteriormente a mettere in pesante difficoltà queste realtà, a tutto beneficio delle imprese estere».

Emiliano Tomassini

Tempo di assemblea anche per gli autotrasportatori associati alla Cna di Fermo: l’appuntamento è per sabato 5 aprile, alle ore 9.30, nell’Auditorium di via Donizetti 12. “Autotrasporto professionale. Cronotachigrafi, controlli su strada, sicurezza, contratto nazionale di categoria: cerchiamo chiarezza” è il titolo del seminario che precederà il momento elettivo, che vedrà gli interventi di Emiliano Tomassini, Presidente Cna Fermo, Riccardo Battisti, responsabile regionale Cna Fita e componente delegazione Cna per Ccnl e Andrea Onori, segretario nazionale Unasca e responsabile nazionale sicurezza stradale. 

Nel frattempo però gli autotrasportatori sono alle prese con la relazione illustrativa al Decreto Accise, approdata recentemente in Consiglio dei Ministri, che prevede il riallineamento dell’aliquota di accisa sul gasolio a quella sulla benzina: «Il Governo ha dichiarato che l’autotrasporto sarà escluso da ogni incremento – ricorda il presidente Cna Emiliano Tomassinituttavia ribadiamo che dal riallineamento delle aliquote di accisa deve essere escluso tutto, e sottolineiamo tutto, l’autotrasporto, a prescindere dalla classe ambientale e dal tonnellaggio dei veicoli utilizzati». Se così non sarà, il comparto relativo alle imprese che utilizzano mezzi inferiori a 7,5 tonnellate, ovvero quelle con veicoli di classe ambientale inferiore a euro 5, si troverebbe a dover sostenere costi aggiuntivi pari a oltre 517 milioni di euro in 5 anni, che significano più di 23 milioni di euro all’anno.

Il rischio è chiaro e lo spiega lo stesso Tomassini: «Molte imprese del settore non hanno potuto innovare i propri mezzi a causa dei sempre più modesti margini economici. Un’eventuale esclusione da quanto dichiarato dal Governo contribuirebbe ulteriormente a mettere in pesante difficoltà queste realtà, a tutto beneficio delle imprese estere».

«I mezzi con massa complessiva da 1,5 fino a 7,5 tonnellate svolgono un ruolo cruciale nell’economia del nostro Paese e nella logistica, garantendo – sottolinea – il movimento delle merci e contribuendo al funzionamento efficiente delle filiere produttive e della distribuzione. E’ necessario quindi agire secondo un approccio che ci pare più equilibrato e lungimirante, escludendo tutto l’autotrasporto dalle modifiche delle aliquote di accisa, per garantire stabilità e sostenibilità economica all’intero settore»


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