“Ultimo avamposto” e lotta alla criminalità, encomio solenne all’ispettore Loris Pompei

FERMO - L'ispettore, originario di Porto San Giorgio, ha ricevuto un encomio solenne durante la presentazione del libro "L'ultimo avamposto" dell'ex questore Massimo Della Cioppa. E' stato uno dei membri del gruppo anti-criminalità che ha ispirato il titolo del libro

L’ispettore Loris Pompei, originario di Porto San Giorgio e in servizio alla questura di Fermo, premiato in Puglia con un encomio solenne.

Il poliziotto, infatti, ha ricevuto l’encomio durante la presentazione del libro “L’ultimo avamposto” dell’ex questore Massimo Della Cioppa. Il libro trae ispirazione proprio dal gruppo investigativo  creato subito dopo la strage di San Marco in Lamis nel 2017, e di cui Pompei ha fatto parte. 

Anche Della Cioppa, ovviamente, è un volto noto nel Fermano. E’ stato infatti questore di Fermo-Ascoli proprio fino al 2017, ossia quando fu chiamato a guidare la questura di Foggia.

Tornando alla cerimonia, a Vieste, il 27 marzo scorso è stato un momento di grande significato per la lotta alla criminalità e per la promozione della legalità, con l’ispettore della Polizia di Stato Loris Pompei a prendere parte, insieme ai suoi colleghi del gruppo investigativo ad una toccante cerimonia. Attualmente di stanza a Fermo, è stato insignito di un encomio solenne dall’amministrazione pugliese per la sua “azione svolta contro la criminalità con alta professionalità, senso del dovere, nel rispetto delle leggi dello Stato e per il fattivo rapporto collaborativo con le Istituzioni pubbliche e con il Comune di Vieste”. Pompei ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti,

L’evento si è svolto nell’Auditorium Fazzini-Giuliani, dove, insieme alla premiazione di Pompei, è stato presentato il libro “L’ultimo avamposto” di Massimo Della Cioppa, attualmente ex questore di Foggia, e ha visto il coinvolgimento di numerose personalità. Tra gli interventi più significativi, quello di Marco Minniti, già ministro dell’Interno e di Nicolino Sciolè, comandante del gruppo investigativo “Ultimo Avamposto”. Il tema centrale della discussione è stato il coraggio di combattere le mafie e come questo debba partire anche dalla sensibilizzazione delle nuove generazioni. L’incontro, molto partecipato, si è rivelato un’importante occasione per riflettere sull’importanza di unire le forze tra le istituzioni, forze dell’ordine e cittadini.  Inoltre, ha rappresentato non solo un tributo alla dedizione di Pompei, ma anche un forte messaggio di speranza e impegno per tutti coloro che ogni giorno combattono in prima linea. 

Silvia Ilari


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