Caso Atim, il Pd critica: «Agenzia braccio destro della giunta. Riferiscano in aula». Putzu controbatte: «Da Acquaroli massima trasparenza»

POLITICA - I dem: «Atim è solo la punta dell’iceberg del fallimento del centrodestra marchigiano e del modo di governare di Acquaroli». Il consigliere regionale Fdi Andrea Putzu: «Il PD invece che dare lezioni dovrebbe tacere e prendere esempio. I cittadini sanno riconoscere chi lavora per il bene comune e chi, invece, preferisce la propaganda»

Il gruppo regionale Pd

Le conclusioni della commissione d’indagine interna sull’operato di Atim fissano nero su bianco le criticità che fin dalla sua istituzione erano state sottolineate dal gruppo assembleare del Partito Democratico. Ora i consiglieri dem sono intenzionati a presentare il conto al presidente Acquaroli, chiedendo che nella prima seduta utile del consiglio regionale venga portata in discussione la proposta di legge da loro depositata nel gennaio del 2024 per sopprimere l’ente.

«Per tre anni – afferma la capogruppo Anna Casini – abbiamo presentato decine di atti ispettivi sul modo di agire discutibile di Atim al fine di ricevere chiarimenti dalla giunta regionale, ma il presidente Acquaroli è sempre stato un muro di gomma. Oggi, alla luce delle conclusioni della commissione di indagine interna, peraltro molto parziali, ne comprendiamo il motivo. Atim è solo la punta dell’iceberg del fallimento del centrodestra marchigiano e del modo di governare di Acquaroli. Sua è la responsabilità delle tante irregolarità che sono emerse e che – si legge nella nota dei dem – emergeranno a breve, perché è lui che ha fortemente voluto Atim, è lui che ha nominato i direttori ed è lui, che avendo tenuto per sé la delega al Turismo, interagiva con l’Agenzia nelle azioni da intraprendere. Peccato che non ha mai capito quale fosse il suo ruolo, limitandosi solo ai brindisi, alle passerelle e ai tagli dei nastri, anziché svolgere bene i suoi compiti istituzionali di controllo e vigilanza».

Fabrizio Cesetti

«Tutte cose che noi denunciamo da anni, oggi – afferma il consigliere Fabrizio Cesetti, primo firmatario della proposta di legge per l’abrogazione di Atim – trovano conferma nella relazione della commissione d’indagine nominata dallo stesso presidente Acquaroli in risposta alla nostra richiesta di una vera e propria commissione d’inchiesta in consiglio regionale, che evitasse, come poi è avvenuto, che il controllore coincidesse con il controllato. Eppure, neanche questo è bastato a celare la gestione da bocciare di Atim. A questo punto, rinnoviamo la richiesta di una autentica commissione d’inchiesta per verificare se qualcosa è sfuggito a chi ha indagato sulla gestione Bruschini e pretendiamo che sia discussa la proposta di legge per l’abrogazione di Atim».

Andrea Putzu

Immediata la replica del consigliere regionale del gruppo di Fratelli d’Italia, Andrea Putzu, presidente della II Commissione Permanente: «L’unica riflessione che doveva fare oggi il PD era riconoscere e apprezzare l’azione di grande trasparenza, serietà istituzionale e responsabilità del presidente Francesco Acquaroli nell’istituire la commissione di verifica amministrativa sugli atti di Atim trasmettendo i risultati alla Corte dei Conti e all’Anac, e indicando azioni correttive in piena trasparenza. Una differenza sostanziale e innegabile, totalmente opposta rispetto all’atteggiamento tenuto dal loro candidato Matteo Ricci, che non perde occasione per dare lezioni agli altri, ma per primo scappa di fronte alle sue responsabilità politiche, sul caso Affidopoli al Comune di Pesaro. Ma Ricci da mesi, mentre si autoproclama competitor alle prossime regionali con eventi e grandi annunci, dall’altra parte continua a fuggire senza dare alcuna spiegazione ai cittadini e senza presentarsi nonostante le ripetute convocazioni di fronte alla commissione comunale istituita nel consiglio per fare luce sulla vicenda. Un amministratore che si candida a presidente della Regione dovrebbe prima di tutto dimostrare responsabilità politica e trasparenza, così come ha fatto senza esitazione il Presidente Acquaroli. Il Pd invece che dare lezioni dovrebbe tacere e prendere esempio. I cittadini sanno riconoscere chi lavora per il bene comune e chi, invece, preferisce la propaganda. La correttezza non si predica: si dimostra, ogni giorno, come fa il presidente Acquaroli».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti