di Matteo Achilli
Ci sarà anche Fermo, con alcune scene girate all’interno del Teatro dell’Aquila e a Palazzo dei Priori, nel cortometraggio d’autore firmato dalla storica Accademia Poliarte di Ancona e dal Gruppo Rainbow per il progetto Metaverso Raffaello, che sarà presentato in anteprima mondiale il 2 giugno 2025 nel Padiglione Italia di Expo Osaka 2025. Lunedì scorso in città era presente anche Iginio Straffi, presidente del Gruppo Rainbow, che negli ultimi anni ha acquisto proprio la Poliarte.
Straffi ha colto quindi l’occasione, insieme al presidente della Fondazione Marche Cultura – Marche Film Commision, Andrea Agostini, per presentare il progetto audiovisivo che permetterà alla nostra regione di farsi conoscere in tutto il mondo. La produzione esecutiva è affidata a Roberto Venuso e la sua società Genesis Srl, che sta curando tutte le frasi realizzative e produttive del progetto che trova il supporto proprio di Marche Film Commission – Fondazione Marche Cultura.
«La Poliarte è una realtà già apprezzata, ma che ha bisogno di farsi conoscere ulteriormente. Con Rainbow stiamo cercando di rilanciarla in tutti i modi, avendo ottimi risultati. Sono raddoppiati gli scritti, poi grazie alla guida del dott. Capuani ci sono corsi nuovi e nuove possibilità di trovare occupazione – ha commentato Iginio Straffi, Presidente del Gruppo Rainbow– in questo caso la Poliarte può mettersi in luce con la capacità di mettersi in luce con prodotti audiovisivi, questo corto ne è un esempio. Lo manderemo all’Expo di Osaka e in altri concorsi, con le Marche che avranno la possibilità di mettere in mostra le proprie bellezze e la qualità della vita. Il tutto raccontato attraverso una storia emozionante, che mette in connessione le Marche e la cultura giapponese. Abbiamo deciso di raccontare l’Italia attraverso i suoi talenti, l’Italia autentica, che emoziona e che sa parlare al mondo con un’opera di altissimo valore umano che unisce arte e design, amore per il territorio e narrazione cinematografica, un racconto per immagini che avvicina le Marche al Giappone nel segno della bellezza, ed esalta la contemplazione, l’ascolto dell’altro e il miracolo del cambiamento che può trasformare una vita: valori in cui ci riconosciamo pienamente».
«Per noi è un orgoglio essere qui con Iginio Straffi, un top player delle Marche con il quale abbiamo avuto la grande soddisfazione di poter collaborare e ragionare per veicolare al meglio la nostra regione – ha invece sottolineato il presidente Fondazione Marche Cultura-Marche Film Commission, Andrea Agostini – le Marche si preparano dunque per il 2 giugno con questo cortometraggio, l’Expo inizia il 30 aprile e durerà sei mesi, avremo la possibilità di farci conoscere proprio attraverso questo cortometraggio prodotto da Rainbow e Poliarte. Un’opera che non sarà fine a se stessa, ma che diventerà uno splendido biglietto da visita per la nostra regione da qui in avanti. Questo è un cortometraggio pensato per far vivere le emozioni intense che la nostra terra e la nostra gente riescono a trasmettere ad ogni visitatore. Per Osaka e per i 130 Paesi aderenti a Expo chiamati a ‘Progettare la società futura per le nostre vite’, il cortometraggio non sarà solo un biglietto da visita delle Marche, ma una vera e propria proposta: vivere il modello marchigiano di una vita fatta di valori autentici vissuta in armonia con straordinari patrimoni naturalistici e artistici, un esempio di bellezza e sostenibilità capace di conquistare il cuore del mondo intero».
Il regista Paolo Doppieri non ha voluto svelare troppi particolari, si tratta di un corto in cui la cultura marchigiana e giapponese si incontrano. Un viaggio attraverso alcune delle location più belle della nostra regione che faranno da cornice ai protagonisti di questo road movie.
«Più che di un cortometraggio si tratta di un piccolo film – spiega il regista Paolo Doppieri – un’opera che racconta e celebra l’incontro tra culture diverse, dando risalto al paesaggio ed il territorio marchigiano come punto di riflessione poetica ed ispirazione. Si tratta di un road movie poetico, un viaggio interiore alla riscoperta di se stessi. Vedremo località molto variegate, dalla montagna al mare, passando per i borghi e le colline. A Fermo abbiamo girato una scena ambientata di una mostra d’arte, ma non posso svelare troppi particolari».
«Design, Moda e Cinema: Poliarte è un’eccellenza di livello nazionale con i suoi 52 anni di storia, una delle istituzioni più antiche nel settore Design nelle Marche, dove l’industria della creatività è una risorsa economica importantissima, un giacimento culturale ancora poco conosciuto – ha dichiarato Michele Capuani, direttore dell’Accademia Poliarte – Il Ministero degli Esteri ha premiato il nostro lavoro dandoci la possibilità di raccontare il genio marchigiano a Padiglione Italia. Abbiamo deciso di farlo con i nostri talenti, con una storia che evoca e comunica la pluralità e l’unicità delle Marche e dell’Italia, facendo sentire un paese tanto lontano come il Giappone più vicino che mai».
Il corto vede la sinergia di grandi professionisti del settore e realtà di prestigio della regione. Scritto da Sergio Ramazzotti con la regia, si diceva, di Paolo Doppieri e con la direzione artistica di Marco Delio Rossi, l’opera è l’incontro tra l’arte e l’intento di promuovere le Marche nel contesto internazionale, valorizzandone il patrimonio culturale, paesaggistico e produttivo attraverso il linguaggio universale della musica e della bellezza. L’opera si inserisce nel prestigioso progetto Metaverso Raffaello, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e dall’Unione Europea nell’ambito di Next Generation EU, iniziativa che mira a valorizzare il patrimonio culturale regionale attraverso l’uso delle nuove tecnologie e del linguaggio cinematografico.
Il cortometraggio racconta il viaggio di Hitoshi, violinista giapponese che perde la nave su cui doveva imbarcarsi ad Ancona e si ritrova, per una serie di coincidenze e incontri apparentemente fortuiti, ad attraversare le Marche. In compagnia di Chiara, una designer marchigiana, Hitoshi scoprirà un’inaspettata sintonia emotiva con un territorio a lui sconosciuto. Nel percorso, tra borghi, colline, antichi eremi e opere d’arte, il protagonista viene progressivamente trasformato da ciò che lo circonda, finché un dettaglio all’apparenza insignificante non gli rivela che forse la nave perduta era un appuntamento col destino. Racconto di metamorfosi interiore, il corto intreccia memoria e presente, Oriente e Occidente, attraverso il linguaggio universale della musica e della bellezza.
Nel cast una rosa di talenti nel campo del cinema e della musica: Dharma Mangia Woods nel ruolo di Chiara, Taiyo Yamanouchi nei panni di Hitoshi, Isabella Carloni interpreta la madre di Chiara e Alfredo Sorichetti è il direttore d’orchestra. Yukari Ishibashi nelle vesti di madre di Hitoshi, William Zhang è Hitoshi bambino e Giuseppe Lorenzo Quagliano interpreta il liutaio. Road movie interiore ed esteriore di 15 minuti, il corto è girato interamente nelle Marche, in location uniche che restituiscono la molteplicità della regione e il suo alto profilo culturale.
Alcune sequenze del cortometraggio sono ambientate nella magnifica Tenuta di Tavignano di Cingoli, nell’area del Verdicchio dei Castelli di Jesi, azienda vitivinicola di Stefano Aymerich e Ondine de la Feld, resort di campagna immerso nella natura che aggiunge un tocco di magia e suggestione all’intera produzione.
Altre scene chiave sono ambientate nella storica Liuteria Quagliano di Jesi, presso il Teatro dell’Aquila e al Palazzo dei Priori a Fermo, l’Arco di Traiano di Ancona, l’Eremo dei Frati Bianchi a Cupramontana, lo Sferisterio di Macerata, il territorio di Urbino, il Parco del Conero e i Monti Sibillini.
Infine, alcune scene ambientate in Giappone sono state realizzate nella suggestiva WabiSabi Culture a San Ginesio, luogo che trasmette e valorizza la cultura giapponese aggiungendo un ulteriore livello di emozione al progetto. Numerose le realtà del territorio coinvolte nelle riprese, eccellenze locali note a livello internazionale che testimoniano la vocazione alla qualità del tessuto produttivo regionale.
L’incontro tra l’esperienza del saper fare ed il calore della convivialità trova il suo connubio perfetto in un prodotto di questa terra: il vino. Protagonista la storica cantina familiare Umani Ronchi, dal 1957 sinonimo di eccellenza e di grandi vini premiati e rappresentativi della regione.
Spinosi, con la sua gastronomia di alta qualità, porta in scena i sapori tipici delle Marche, Lardini firma l’abbigliamento del protagonista maschile, Cult si occupa delle calzature della protagonista femminile vestita da Gaia Segattini Knotwear, brand di maglieria sostenibile e Società Benefit. Fabi Shoes firma, infine, le calzature dei personaggi maschili.
Cantieri delle Marche arricchisce la produzione con rendering di yacht, bozzetti, disegni a mano, sketchbook e materiale fotografico originale, portando l’eccellenza nautica marchigiana sullo schermo.
La musica gioca un ruolo importante nell’opera, esaltando il vitale patrimonio musicale delle Marche: dalle location storiche che hanno ospitato e continuano a ospitare artisti mondiali come il Teatro dell’Aquila, alla storica Liuteria Quagliano, il corto vanta inoltre la presenza del direttore d’orchestra Alfredo Sorichetti nel cast, dei musicisti, studenti e insegnanti del Conservatorio di Fermo guidati dal Maestro Luca Marziali, e ha come autore della colonna sonora Stèv, musicista marchigiano che lavora tra Giappone e Italia.
L’iniziativa ha il patrocinio, inoltre, del Comune di Ancona, del Comune di Fermo, dell’Ente Parco Regionale del Conero e del Comune di Sirolo.
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