Fusione dei Comuni nel distretto del Cappello tra ipotesi e progetti

FUSIONE - I pro e i contro nel creare un solo comune tra Massa Fermana, Montappone e Monte Vidon Corrado. A spiegare perché farlo sono stati diversi esperti del settore

di Matteo Achilli

Fusione, una nuova opportunità per i piccoli borghi? Se ne è tornato a parlare nel distretto del cappello, dove già a dicembre ci fu un primo incontro di sensibilizzazione sul tema della fusione tra comuni, di cui a Massa Fermana, Montappone e Monte Vidon Corrado si discute ormai da anni. Diversi gli interrogativi di che i vari esperti del settore hanno provato a sciogliere ai sindaci in primis, quindi ai cittadini intervenuti durante l’assemblea.

A moderare l’incontro è stato Mario Amedeo Antinori, tra i fautori dell’iniziativa. Ad intervenire sono stati esperti del settore come Antonello Barbieri presidente di Fusione Comuni e Coordinamento Nazionale; Luigino Sergio esperto in Direzione e Governo enti locali; Federico Gusmeroli esperto in Fusione di Comuni; Valerio Vesprini sindaco di Porto San Giorgio e rappresentante dell’Anci Marche oltre a Federico Ignesti, sindaco del Comune toscano di Scarperia e San Pietro, che ha portato la sua testimonianza da primo cittadino di un paese nato da una fusione.

Gli esperti hanno provato a rispondere ai quesiti posti dalla cittadinanza, per voce dei tre sindaci: Elio Vincenzi di Monte Vidon Corrado, Mario Clementi di Montappone e Gilberto Caraceni di Massa Fermana.

«Le fusioni funzionano e portano benefici – ha dichiarato il dott. Barbieri – fino ad oggi attraverso la fusione, appunto, sono scomparsi circa 300 Comuni e nati poco più di un centinaio. La maggior parte delle fusioni si è avuta in Trentino Alto Adige. Noi, attraverso la nostra associazione e la nostra esperienza, cerchiamo di aiutare i Comuni che ci interpellano a capire cosa significa la fusione, portando anche testimonianze e prove concrete di ciò che vuol dire percorrere questa strada. Vorrei poi sottolineare che la legislatura delle Marche prevede che, al termine di un iter informativo ed illustrativo, la fusione si realizzi solo nel caso il referendum consultivo sia favorevole».

Il dott. Sergio, ha quindi focalizzato l’attenzione proprio sul caso in questione del distretto del cappello, analizzando che il nuovo Comune avrebbe circa 3mila abitanti. Un’analisi anche economica, con i dati dei tre enti, i contributi ricevuti e quelli che riceverebbero con il contributo statale dovuto alle fusioni, che sarebbero di circa 9milioni di euro in 15 anni, oltre ad avere vantaggi nella partecipazione ai bandi.

Valerio Vesprini ha aggiunto: «I Comuni devono informare i cittadini sui vantaggi e gli svantaggi da una posizione neutrale. Sono i cittadini a dover scegliere in totale autonomia sul loro futuro. L’Anci Marche vede la fusione come una opportunità di crescita culturale, dove sindaci e cittadini non devono avere paura a prescindere del cambiamento».

Federi Gusmeroli, esperto in studi di fattibilità sull’argomento, ha parlato degli aspetti tecnici e della riorganizzazione della macchina amministrativa dell’ente locale, provando anche a sfatare qualche falso mito sulla fusione riguardo alle questioni identitarie e culturali dei vari enti.

A portare una testimonianza concreta è stato Federico Ignesti, sindaco di Scarperia e San Pietro: «Dal mio punto di vista sono molto contento di questi 10 anni di fusione. Siamo partiti dall’idea di sviluppare al meglio i nostri Comuni. Arrivavamo dall’esperienza dell’Unione dei Comuni del Mugello. Fu un dibattito molto acceso, dove a Scarperia la vittoria dei favorevoli fu del minimo scarto. Abbiamo unito l’attività produttiva delle nostre aziende, riuscendo a calmierare le aliquote, dato incentivi attraverso i contributi arrivati. Riusciamo a garantire servizi migliori ai cittadini, avendo più risorse umane ed economiche a disposizione. L’importante è parlare di fusione non da un punto di vista politico, ma come opportunità per i cittadini».

A chiudere l’incontro Dino Latini, presidente del consiglio regionale, che ha risposto ad alcune domande relative alla legislazione marchigiana riguardo alle fusioni.


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