Il Consiglio comunale di ieri sera, a Porto Sant’Elpidio, è stato l’occasione per un aggiornamento della situazione sulla realizzazione della nuova scuola Collodi al quartiere Corva. Rispondendo ad un’interrogazione presentata dal capogruppo del Partito democratico Daniele Stacchietti, il sindaco Massimiliano Ciarpella ha ripercorso le tappe principali della vicenda.
«Nel 2021 è stato approvato il progetto definitivo, poi esecutivo, per la nuova scuola, per un importo di 1,7 milioni di euro – ha ricordato il primo cittadino – A febbraio 2023 l’Ufficio speciale ricostruzione ha concesso un finanziamento di 2,3 milioni. Il progetto aggiornato era pronto a febbraio. Si sarebbe potuta trasmettere la determina a contrarre alla stazione appaltante per avviare la gara, ma non è stato fatto. La nostra amministrazione si è insediata il 19 giugno 2023 e dal 1 luglio è entrato in vigore il nuovo Codice degli appalti. Le modifiche normative hanno richiesto di integrare il capitolato speciale d’appalto. Sono serviti alcuni mesi per produrre la documentazione amministrativa necessaria, che è stata inviata alla stazione appaltante a dicembre 2023, con gara indetta a febbraio 2024.
Ci viene chiesto conto oggi delle ragioni per cui la nostra amministrazione non abbia provveduto alla revisione del prezzo dell’opera prima di bandire la gara – prosegue il sindaco Ciarpella – Forse sfugge che questo avrebbe richiesto di cambiare il progetto e sarebbe servito un nuovo decreto dell’Ufficio speciale ricostruzione per il finanziamento dell’opera e quindi avviare completamente un nuovo iter. In pratica avremmo dovuto sconfessare tutto il lavoro degli anni precedenti e certificare l’inutilità di un percorso partito dopo il sisma del 2016. Il progetto esecutivo per la nuova Collodi, approvato a febbraio 2023, è stato elaborato con prezziario del primo semestre 2022, quando nel frattempo erano intervenuti ben due aggiornamenti, tra l’altro in periodo di conflitto in Ucraina, con un incremento significativo dei costi. Trovo surreale che chi ha ricoperto all’epoca ruoli apicali di governo venga a chiedere conto a chi ha ereditato questa situazione e sta cercando di mettere in campo ogni sforzo per risolverla».
«Veniamo a cosa stiamo facendo oggi. A marzo è stata approvata la sostituzione del Rup, responsabile unico del procedimento. Il nuovo Rup ha rilevato la necessità di disporre la temporanea sospensione dei lavori. Abbiamo avuto due riunioni con l’Ufficio speciale ricostruzioni ad Ascoli Piceno, a febbraio e a marzo, altri due incontri ravvicinati, tra fine marzo ed inizio aprile, con il Commissario straordinario alla ricostruzione, senatore Guido Castelli, insieme all’ufficio giuridico della struttura commissariale. È in corso un approfondimento per chiarire se il progetto, a livello tecnico e giuridico, sia adeguabile alle attuali esigenze e all’interesse pubblico che siamo chiamati a tutelare. «Partiamo infatti da un progetto sottodimensionato, che prevede 5 aule quando attualmente il plesso della Collodi ha 6 classi. Il locale mensa, di 89 metri quadrati, è insufficiente rispetto all’attuale numero degli alunni e non consentirebbe di garantire un turno unico per la somministrazione dei pasti. È prevista una sola aula per attività integrative di 62 mq, insufficiente per la pratica motoria. Mancano locali laboratorio, per allestimento di un’aula magna, per la decompressione emotiva e per una biblioteca. Non sono stati previsti da progetto spazi esterni. Stiamo dialogando con la ditta aggiudicataria, oltre all’Usr, per una soluzione condivisa, oggettivamente non semplice, che eviti di azzerare l’iter e portare avanti l’opera, con gli adeguamenti necessari a garantire una scuola efficiente e dotata di tutti i servizi. Realizzare la nuova Collodi non è solo una volontà, ma un’urgenza. Ci siamo sempre fatti carico delle nostre responsabilità, a partire da dicembre 2023, quando abbiamo dovuto fronteggiare l’esigenza di delocalizzare le classi dalla vecchia Collodi per ben due volte in 6 mesi. Non accettiamo – conclude il Sindaco – di diventare capri espiatori per gli errori del passato, che stiamo cercando di risolvere, avendo chiaro che l’obiettivo è quello di procedere quanto prima alla ripresa dei lavori».
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