di Luca Capponi e Walter Luzi
“È già passato un anno”.
La frase che sentiamo ripetere in occasioni del genere è più o meno sempre questa. Sarà che quando perdi una persona cara il tempo sembra fermarsi. O che, a volte, sembra scorrere più veloce, quasi a voler disinnescare sofferenza, nostalgia, rimpianto.
Andrea Ferretti se n’è andato il 18 aprile 2024. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato tutti noi che lo conoscevamo bene con un grande dolore; familiari, colleghi, compagni di mille avventure, di storie e aneddoti ma anche semplici conoscenti o estimatori, sestieranti, lettori, tifosi.
La sua figura e la sua penna hanno, per decenni, rappresentato un punto di riferimento: per noi colleghi una guida, una spalla, un consigliere.
Difficile, oggi come un anno fa, descrivere tutto in poche righe, parlare di Andrea senza essere torrenziali, dettagliati, ironici, proprio come era lui. Difficile farlo come avrebbe voluto, lui che era sempre così attento a tutto, virgole comprese, giustamente. Lui che stigmatizzava, un giorno sì e l’altro pure, la deriva verso cui si sta dirigendo questo nostro maledetto e amato mestiere ma che, come una specie di Don Chisciotte, non mollava mai, anche col rischio di rimanere solo nella sua “battaglia”.
Ma noi siamo qui e continuiamo a pubblicare articoli anche grazie ai suoi insegnamenti, abbiamo fatto tesoro delle sue “pignolerie”, dei suoi corsivi e delle cose scritte in un certo modo, delle sue sfuriate e dei confronti accesi. Abbiamo fatto tesoro di tutto, caro Andrea. E non lo dimenticheremo mai. Anche e soprattutto oggi, che è già passato un anno. Questo lo vogliamo ribadire perché, quando eri ancora con noi, tra un articolo da finire, un titolo da aggiustare e telefonate infinite, presi dalla corsa quotidiana dietro alle notizie, ci siamo “dimenticati” di dirtelo, pensando fosse scontato. Che ci manchi tanto, invece, lo sai già.
Ciao caro Andrea. Tutta la tua redazione ti ricorda con affetto.
IL PREMIO
Per onorare la memoria di Andrea e di suo fratello Bruno, scomparso anche lui prematuramente nel luglio 2020, abbiamo voluto istituire un premio coinvolgendo gli studenti del liceo classico “Stabili” di Ascoli. Sarà un modo per ricordare i giornalisti professionisti, Bruno e Andrea Ferretti, fra i padri fondatori più nobili e appassionati di Cronache Picene.
Non solo per lo straordinario attaccamento che hanno sempre dimostrato alla nostra testata. Non solo per la lunghissima, fraterna, amicizia che a loro ci ha sempre legato, e che abbiamo considerato sempre come un privilegio. Non soltanto per continuare ad esaltare le loro doti, umane e professionali, entrambe non comuni, che hanno contraddistinto le loro, troppo brevi, vite. Quello che ci preme rimarcare con questa iniziativa, è il loro amore incondizionato per il giornalismo.
Amore, sì, è proprio questa la parola più adatta. Amore per un lavoro che, per loro, è diventato quasi una missione. E che loro due, più e meglio di ogni altro, hanno saputo esprimere in ogni momento, e sotto ogni aspetto. L’attenzione ai rapporti umani, che permette di trovare, e conservare nel tempo, le fonti più attendibili nella quotidiana ricerca della notizia. La cura nel confezionamento di una sempre corretta informazione all’insegna della qualità e dell’indipendenza. La meticolosità nel voler offrire ai propri lettori anche la veste grafica migliore ad ogni impaginazione. Anche una didascalia, o un neretto, sono importanti.
Anche una didascalia, o un neretto, sono importanti. Cartaceo oppure on-line che fosse. Non c’è stata differenza, per loro due, nemmeno con l’epocale salto tecnologico che ha conosciuto la comunicazione. Sono passati dalla “Lettera 35 Olivetti” ai personal computer senza mai smettere di amare la loro professione. Né di onorarla sempre al meglio.
Hanno continuato a non risparmiarsi, anche, soprattutto, quando delle redazioni sono diventati i responsabili. A mettere il giornale, il loro giornale, prima di tutto. Perché, quando la passione ti divora, annulla tutto il resto. Il sonno, gli orari, la stanchezza, le festività, gli svaghi. Per soldi? Per gloria? Niente di tutto questo. Solo per amore del proprio lavoro. Il giornalismo. E per la impagabile soddisfazione di farlo bene, ma bene per davvero, il proprio lavoro. È così che sono diventati i numeri uno dell’informazione locale, senza mai perdere l’umiltà, continuando a fermarsi per strada a raccogliere tutti i commenti, ad ascoltare le storie di tutti.
Noi li abbiamo conosciuti bene Bruno e Andrea Ferretti. Siamo cresciuti e invecchiati con loro. Abbiamo imparato tutto da loro. Ci siamo sentiti ricchi e orgogliosi della loro stima e del loro affetto. Una lunghissima, fraterna, amicizia ci ha sempre legato e l’abbiamo considerata un privilegio. Ci piacerà parlare di loro a scuola e della loro professione. Soprattutto in questa epoca attuale di moderna barbarie, anche mediatica, senza pace e senza verità. Di onestà irrisa e diritti calpestati. Parleremo agli studenti che poi scriveranno, documentandosi, vecchie storie di Ascoli bianconera e di Ascoli quintanara: i temi più cari ai due fratelli giornalisti, da sempre e per sempre. Il premio sarà anche un modo per esaltare il loro straordinario attaccamento alla testata giornalistica, le loro doti umane e professionali, entrambe non comuni, che hanno contraddistinto le loro, troppo brevi, vite.
«Abbiamo voluto istituire un premio in memoria dei fratelli Ferretti – spiegano Nunzia Eleuteri e Giorgio Fedeli, editori di Cronache Picene e Cronache Fermane – per mantenere vivo il ricordo dei due stimati professionisti co-fondatori della testata giornalistica Cronache Picene e, precedentemente, collaboratori di altre testate giornalistiche locali e nazionali, conosciuti ed apprezzati per le loro indiscusse capacità e per l’impegno profuso nell’esercizio della professione a servizio di un’informazione corretta e veritiera».
«Il premio, dell’importo di 1.000 euro, impegnerà gli studenti del liceo classico “Stabili” nel redigere temi su storie e personaggi del XX secolo riguardanti la Quintana e l’Ascoli Calcio – continuano -. Sarà un’occasione, inoltre, per promuovere la professione del giornalismo tra i giovani studenti con momenti di formazione in classe e spronandoli ad effettuare ricerche anche in assenza di strumenti digitali, consultando biblioteche e intervistando persone detentrici di memorie storiche, come amavano fare Bruno e Andrea».
«È nostra intenzione – concludono gli editori – promuovere tra i giovani il senso di comunità e affezione al territorio in cui vivono, attraverso la conoscenza di storie e personaggi locali e, quindi, con un’attenzione anche all’informazione locale alla quale, i fratelli Ferretti, hanno dedicato tutto il loro tempo e la loro passione. E per tutto ciò, a loro, va la nostra profonda gratitudine. Ringraziamo altresì, il dirigente e i docenti del liceo classico “Stabili” per aver accettato, con entusiasmo, la nostra proposta del premio che avrà inizio ad ottobre, nuovo anno scolastico, e terminerà il prossimo aprile con una cerimonia commemorativa».
Bruno Ferretti è stato, per quasi mezzo secolo, la memoria storica e la voce più autorevole delle vicende legate all’Ascoli Calcio; Andrea Ferretti ha incarnato l’enciclopedia vivente più completa e documentata su avvenimenti e personaggi della Quintana di ogni epoca. Hanno scritto libri sulle materie che padroneggiavano e, fornendo il loro prezioso e qualificato contributo, hanno partecipato a mille iniziative correlate. Parleremo anche di questo a quei ragazzi del liceo classico che ci aiuteranno a ricordarli. Ragazzi che, è il nostro augurio, vorremmo, tutti, in qualsiasi campo della vita che li attende, aperti e liberi. Entusiasti e appassionati. Competenti e puri. Brillanti e fieri. Come Bruno e Andrea Ferretti.
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