Festa della Liberazione, il ricordo dell’Anpi fermana alla vigilia del 25 aprile

FERMO - Il presidente della sezione di Fermo, Paolo Scipioni nel ricordare alcuni fatti storici avvenuti nella nostra provincia durante il periodo della liberazione, lancia un messaggio ai giovani: «Studiate la Costituzione, è un testo bellissimo e dal profondo valore umano»

di Antonietta Vitali

Amandola o per la precisione Casa Corazza, è il luogo del fermano dove è nata la resistenza armata di questo nostro territorio. Era l’8 settembre del 1943, questa la data ufficiale dell’inizio della resistenza italiana, l’obiettivo era liberare l’Italia e l’Europa dall’occupazione nazi-fascista. Il 25 aprile 1945 la data che segna la liberazione della nostra nazione, un giorno storico di cui quest’anno si celebra l’80esimo anniversario.
Al movimento nato ad Amandola cominciarono ad associarsi molte persone, tanto da diffondersi a macchia d’olio in tutti gli altri comuni del fermano.
Un movimento forte, tanto da far ricevere, nel 2022, alla provincia di Fermo la medaglia d’oro al valor civile per l’attività impegnata e capillare svolta durante la resistenza.
Tantissime le persone che hanno sposato il principio «dell’umanità del rifiuto» come la chiama Paolo Scipioni Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

Nell’intervallo di quei, più o meno, venti mesi che vanno dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, innumerevoli sono le storie di resistenza accadute nella provincia fermana, dalle case coloniche dove venivano accolti e soccorsi perseguitati politici, fino ai pescatori della costa, che con le loro barchette traghettavano nel Sud Italia, già liberato dall’occupazione, prigionieri e o ufficiali alleati per salvarli.

Raccontarli tutti sarebbe impossibile, è Scipioni a narrarcene due, uno avvenuto quasi immediatamente dopo l’inizio della resistenza e l’altro accaduto il giorno prima della liberazione della città di Fermo. Nel primo caso lo scenario è Amandola, di nuovo, è il 2 ottobre 1943 e nella piazza del paese viene fucilato il giovane Angelo Biondi per mano dei nazisti. Nel secondo ci troviamo a Caldarette d’Ete è il 19 giugno del 1944, vengono fucilati i fratelli Fortuna, sono cugini in realtà, ma passeranno alla storia come fratelli, Santini Serafino viene bruciato vivo con il suo carro, e il bimbo Giovanni Protasi muore a seguito delle ferite riportate dallo scoppio di una bomba. La giornata verrà ricordata come l’eccidio di Caldarette d’Ete, Fermo verrà liberata il 20 giugno del 1944.
Dopo questa data, molti partigiani fermani non cessarono la loro attività ma si spostarono in altre parti d’Italia per collaborare alla liberazione di altri territori a seguito del fronte di liberazione nazionale.
Anche Fermo aveva una sezione del Comitato di Liberazione Nazionale a capo della quale c’era un sacerdote, Don Gaspare Morello, originario di Mazara del Vallo. Si trasferisce a Fermo per via del suo magistero, diventa prima insegnante di storia e filosofia al Liceo Classico A. Caro di Fermo e poi Preside dello stesso istituto scolastico. Si prodigherà fino al sacrificio per la causa sposata dalla resistenza italiana nei principi di libertà, indipendenza, uguaglianza, dignità della persona umana, solidarietà, istruzione e formazione, lavoro.

Paolo Scipioni

Nessuno dei partigiani fermani è attualmente in vita, l’ultimo è scomparso circa due anni fa all’età di 92 anni, e allora abbiamo chiesto a Scipioni come e cosa possiamo fare affinché si possa conservare una memoria che sia di insegnamento e monito per i giovani.
«Fondamentale – ci spiega – è continuare a fare la nostra attività nelle scuole, raccontando la resistenza e incentivando lo studio della nostra Costituzione, un testo bellissimo e di profondo valore umano».

Sempre per le scuole, anche quest’anno, per il quinto anno consecutivo, l’Anpi di Fermo assegnerà il Premio “Ada Natali”, una donna di grande valore, nata e vissuta a Massa Fermana comune di cui è stata anche sindaco diventando la prima sindaca donna d’Italia.
Perseguitata dai nazisti, mandata al confino, divenne poi parlamentare con la nascita della Repubblica. Il premio istituito dall’Anpi di Fermo consiste nella valutazione del miglior elaborato redatto dalle classi delle scuole partecipanti secondo un tema preciso assegnato. Alla classe vincitrice verrà consegnato un buono viaggio di istruzione e la cerimonia di consegna si terrà nel corso della celebrazione Anpi legata al 25 aprile presso la Sala San Filippo Neri.


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