Funerali di Papa Francesco, l’arcivescovo Pennacchio in piazza San Pietro: «Con lui è cresciuto il messaggio di misericordia. I potenti del mondo seguano il Vangelo»

ROMA - Le emozioni dell'arcivescovo di Fermo, monsignor Rocco Pennacchio che oggi ha partecipato alle esequie del Santo Padre. Oltre 200 mila i fedeli presenti, un "unicum" che il monsignore definisce «un corpus spirituale che si riunisce per pregare per un uomo, per il Papa. La Chiesa non è più percepita come mera struttura di potere ma come una Comunità al servizio degli uomini». E ancora: «Credo che i potenti del mondo, siano essi cattolici o non cattolici capiscano la portata sociale del messaggio contenuto nel Vangelo. Discostarne è sempre un grave errore»

di Giorgio Fedeli

«Ogni celebrazione che vede partecipare così tanta gente, di tutti i livelli sociali, da ogni parte del mondo, non può che emozionare. Così tante persone sono arrivate a Roma e a Città del Vaticano per la morte del Papa, e questa corposa presenza testimonia come oggi si sia porto l’ultimo saluto a un uomo, che oltre alla sua funzione, che resta molto importante, sia per i credenti che per i non credenti, per il suo messaggio di misericordia, pace e amore che con lui ha innegabilmente fatto registrare un’ulteriore crescita».

Sono le parole dell’arcivescovo di Fermo, monsignor Rocco Pennacchio che quest’oggi ha partecipato ai funerali di Papa Francesco. Monsignor Pennacchio è a Roma insieme a tantissimi altri vescovi e migliaia e migliaia di sacerdoti. Il mondo del Clero, della Cristianità riunitosi in una giornata di lutto, ma al fianco di oltre 200mila fedeli arrivati a Roma e a Città del Vaticano per porgere l’ultimo saluto al Santo Padre. Una Chiesa vicina, spalla a spalla con i fedeli, quelli presenti ai funerali così come umanamente e spiritualmente ai milioni di fedeli che hanno seguito le esequie dalla tv. Un “unicum” che l’arcivescovo Pennacchio definisce «un corpus spirituale che si riunisce per pregare per un uomo, per il Papa». Questo, per monsignor Pennacchio, è la prova provata che la Chiesa «non è più percepita come mera struttura di potere ma come una Comunità al servizio degli uomini». E anche di numerosi Capi di Stato.

L’arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio con Papa Francesco

Quest’oggi, infatti, in piazza San Pietro, sono arrivati i vertici politici mondiali. Sì, c’erano anche il presidente Usa, Donald Trump, e quello ucraino Volodymyr Zelenskyj. I media di mezzo mondo hanno subito ribattuto una foto che li ritrae mentre dialogano, seduti uno davanti all’altro, all’interno della Basilica di San Pietro. Prove tecniche di dialogo dopo le scintille alla Casa Bianca? Spiragli di pace per il conflitto in Ucraina? «Credo che i potenti del mondo, siano essi cattolici o non cattolici – il pensiero di monsignor Pennacchio – capiscano la portata sociale del messaggio contenuto nel Vangelo. E discostarne è sempre un grave errore».

Con l’occasione, l’arcivescovo Pennacchio ricorda che lunedì prossimo (ancora nei Novendiali), alle 21, al Duomo di Fermo si terrà una messa di suffragio, per ricordare, omaggiare e pregare ancora una volta per Papa Francesco, prima dell’apertura del Conclave che porterà all’elezione del suo successore sul Soglio Pontificio.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti