«Nervosismo politico-istituzionale in Consiglio comunale a Fermo. Quello che avrebbe dovuto essere un consiglio comunale tecnico su questioni di bilancio si è invece rivelato qualcosa di ben diverso: una ulteriore fotografia delle scelte politiche che orientano l’attuale amministrazione. La gestione della cosa pubblica, anche quando si tratta di amministrare un Comune, non può prescindere da valori e ideali che appartengono a determinati orizzonti politici; eppure si è cercato di far apparire l’azione amministrativa asettica, adottando equidistanze di facciata e una spesa disordinata. Nel corso dei suoi due mandati, Calcinaro ha potuto fare leva su un’espansione inedita delle risorse pubbliche per avviare cantieri e progetti con ritmo febbrile, ma molte di queste “cattedrali nel deserto”, prive di qualsiasi programmazione strategica, sono nate più per incassare finanziamenti che per rispondere ai bisogni reali, e graveranno sui futuri amministratori con oneri impensabili di gestione e manutenzione. Sono davvero queste le priorità per una Fermo più moderna e resiliente? E come potrà rialzarsi una città già segnata da fragilità socio-economiche e divari territoriali di fronte alle sfide che ci attendono?». Sono questi gli interrogativi che si pone il Pd di Fermo.
«La presa di distanza della lista “Fermo la città che vogliamo” dalla propria assessora (Micol Lanzidei, ndr) e da alcune scelte dell’Amministrazione, unita al suo progressivo isolamento nella maggioranza, conferma lo sfaldamento di un modello civico che si regge tutto attorno alla sola figura del primo cittadino. Parte della maggioranza ha ormai scelto con chiarezza il campo: quello della destra, sposando le politiche della giunta Acquaroli, col cosiddetto “Modello Marche”, responsabile del deterioramento di tutti gli indicatori socio-economici della nostra regione e del progressivo smantellamento del servizio sanitario marchigiano. Ha contribuito a rendere ancora più palese questo scollamento dalla comunità fermana, come più volte denunciato, l’intervento di un consigliere di maggioranza, che in un momento di sfogo ha affermato che “del consiglio comunale non importa niente a nessuno” e che “in cinque anni non si è mai detto nulla di importante”. Parole che sanciscono lo svuotamento del ruolo istituzionale del consiglio, trasformandolo in una mera formalità decisionale affidata a pochi e sempre più distante dai reali bisogni dei cittadini. Ne sono prova evidente alcune delle scelte, o mancate scelte, più discusse di questa amministrazione: il mancato acquisto dell’area di Santa Lucia, un’occasione persa per dotare la città di nuovi spazi pubblici; la pianificazione urbanistica di Campiglione, pensata su misura per pochi e non per l’interesse collettivo; il silenzio assenso alla centrale a biometano a San Marco alle Paludi, a discapito della trasparenza e della partecipazione; e infine l’ipotesi di abbattere il Circolo Tennis per far posto a una nuova piastra commerciale, a soli 500 metri dalla futura Coop, proposta priva di riflessione del contesto commerciale del quartiere di Santa Caterina e sugli impatti urbanistici, ambientali e sociali».
«Come Partito Democratico – concludono i dem – sentiamo forte la responsabilità di riportare la politica, con i suoi valori progressisti, riformisti e di equità sociale, al centro della vita amministrativa della città. Crediamo in un’azione di governo trasparente e partecipata, che metta al centro la dignità di ogni persona, la tutela dei servizi essenziali (sanità, istruzione, mobilità, servizi), la valorizzazione del territorio e la protezione dell’ambiente. Vogliamo una città libera da scelte calate dall’alto o dettate da interessi di parte, capace di crescere attraverso processi partecipativi autentici, che coinvolgano cittadini, comitati, realtà associative e imprese responsabili. A livello nazionale il Partito Democratico sta già costruendo un’alternativa credibile, plurale e unitaria, e a Fermo stiamo lavorando con lo stesso obiettivo: unire competenze, energie civiche e forze progressiste per restituire slancio e fiducia alla comunità. Lo scopo è una città più giusta, più moderna e più inclusiva, con una economia da rilanciare. Il Partito Democratico di Fermo è pronto ad assumersi questa responsabilità, con coraggio, visione e spirito di servizio».
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