di Roberto Cruciani
Il comunicato della Fermana, il giorno dopo la retrocessione in Eccellenza, in merito alla trattativa relativa alla cessione della maggioranza delle quote ha indubbiamente scosso l’ambiente. Come indicato dalla società a tessere le fila della trattativa è il manager Pierfrancesco (per tutti Francesco) Pileri, ternano doc, da oltre quarant’anni protagonista nel mondo del motociclismo (il suo team portò a due mondiali vinti da Loris Capirossi, da lui scoperto) ma anche con una grande passione per il calcio. Chiaro che l’interesse è quello di capire cosa ci sia di concreto in merito a questo gruppo internazionale interessato alla Fermana.
Signor Pileri, come nasce questo avvicinamento alla Fermana?
«E’ nato grazie ad un accordo ma soprattutto alla conoscenza con Gianfilippo Simoni, che conosco per motivi extra calcistici: siamo infatti amici di famiglia. Non un qualcosa nato negli ultimi giorni ma ad inizio campionato. Inizialmente si stava lavorando e parlando per la Serie D, poi le vicissitudini successive hanno portato alle difficoltà in classifica e alla retrocessione. A quel punto diciamo che l’interesse era un po’ scemato ma grazie alla sagacia di Gianfilippo e alla mia voglia di fare calcio si è riaperto il tutto».
Una vita nei motori con grandi risultati ma anche il calcio non è secondario nella sua vita. Giusto?
«Innanzitutto da giovane ho anche giocato, arrivando al massimo alla Serie D ma avendo anche l’onore di essere allenato da Antonio Angelillo, mitico attaccante di Inter, Roma e Milan. Calcisticamente sono un tifoso della Juve ma soprattutto un malato della Ternana e non potrebbe essere altrimenti essendo un ternano doc. Mio padre mi portò per la prima volta allo stadio per un Ternana-Jesina (3-2 il finale) che valse la vittoria del campionato. La mia passione per il rossoverde nasce da lì. Poi negli anni ’80 ho favorito, sempre con il mio ruolo di trait d’union, l’arrivo di un gruppo di imprenditori ternani alla guida della squadra dopo il fallimento e da quella Interregionale partì la scalata fino alla B».
La sua grande passione e la sua lunghissima esperienza è nel motociclismo.
«Da oltre quarant’anni è un mondo che vivo a pieno, in un ruolo che mi piace tantissimo. Dopo tanti anni con i grandi seguo i ragazzi in erba, i giovani talenti che vanno dai 10 fino ai 17 anni, che vivono anche di grandi pressioni dovute anche alle famiglie e io mi adopero per aiutarli nel migliore dei modi e farli crescere sportivamente al meglio»
Un ruolo che ha anche in questa trattativa con la Fermana.
«Assolutamente sì, proponendo cose serie e fatte bene. Parliamo di un gruppo molto importante che se deciderà di entrare sarà la fortuna di Fermo e ella Fermana. Ripeto, sono il tramite e con l’Eccellenza la volontà degli interessati era inizialmente scemata. Poi per una serie di concause, di incontri e di situazioni si sono riavvicinate le parti. Devo dire anche grazie al sindaco Paolo Calcinaro che si sta spendendo molto sempre all’interno dei limiti del suo ruolo, insieme a Federico Ruggeri a lui molto vicino. Con queste interlocuzioni dirette, diventa tutto più semplice. Con il sindaco di Fermo è possibile avere un dialogo costante e una disponibilità c’è, ad esempio con il sindaco di Terni con cui ho avuto a che fare è quasi impossibile dialogare».
Parliamo degli interlocutori. Ci può dire qualcosa in più? Una cordata o di un singolo imprenditore?
«Parliamo di un gruppo di imprenditori, tutti parenti tra loro e che vengono tutti dallo stesso ceppo: non una platea variegata ma una famiglia che ha fatto fortuna negli ultimi 120 anni a livello imprenditoriale. Con la passione per il calcio. Sono già stati stati coinvolti in squadre di calcio all’estero, quindi conoscono la materia e il mondo del calcio».
Una trattativa da lei seguita e impostata. Quali sono le prossime tappe previste? Si tratta per la cessione complessiva del pacchetto Fermana o di una entrata in maggioranza?
«Avrò incontri fisici e diretti tra il 2 e il 6 maggio: questi potrebbero portare anche ad un comunicato ma anche all’arrivo di persone in loco per visionare il tutto. Il mio consiglio, che loro hanno accettato, è quello di tenere una quota di fermani all’interno con il 45% delle quote e rilevare dunque la maggioranza. Serve un’identità locale molto importante. L’intenzione mia, condivisa anche dal primo cittadino, è quella di lasciare la presidenza ad un fermano».
In merito alla provenienza del gruppo di imprenditori, Pileri ha mantenuto uno stretto riserbo senza sbilanciarsi ma da quanto emerge si tratterebbe di un gruppo proveniente da Malta. Di certo ora cresce l’attesa per conoscere gli sviluppi di questa trattativa proprio in questa parte del mese di maggio, anche alla luce delle notizie che si attendono in merito all’omologa del tribunale relativamente alla ristrutturazione del debito.
(Foto tratte dalla pagina Facebook di Pierfrancesco Pileri)
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