ELEZIONI – L’analisi post-voto del segretario “La Città che Vogliamo”, Nicola Pascucci: «Anche in virtù della nostra interlocuzione privilegiata con la minoranza di centrosinistra che in questa occasione siamo riusciti a creare, forti di quel “civismo” che, come è stato anche di recente per l’ennesima volta sottolineato, per sua natura deve aprirsi alla collaborazione di tutti»
FERMO – Ieri il consiglio comunale. Il sindaco Paolo Calcinaro: «Quello che dispiace è che l’opposizione del Pd continui, a prescindere, a votare contro, più per motivi politici che per la salvaguardia di quello che è lo sviluppo della nostra città»
FERMO – Il consigliere dem: «Una parte della maggioranza ha scelto di non seguire il sindaco e di candidarsi con il centrosinistra, segno che la politica sta emergendo con forza così come l’appartenenza valoriale al campo di riferimento»
VOTO – Il sindaco di Montegranaro: «A Fermo c’è stata una netta affermazione della coalizione di centrodestra, che passa da 6 ad 8 consiglieri, mentre il centrosinistra ne ha eletti appena 2; Personalmente sono molto soddisfatto per il risultato ottenuto, visto che con un quoziente di voti ponderati pari a 10.839 sono risultato il più votato»
FERMO – Il capogruppo di Fermo Capoluogo, Renzo Interlenghi: «Il centrosinistra ha operato alla luce del sole. Il dato politico è che il sindaco non è amato nel territorio»
FERMO – Il caso politico è l’esclusione di Pisana Liberati, i conti non tornano in Fdi, Calcinaro e il suo capogruppo Tramannoni avanti col minimo sforzo
FERMO – Il consigliere M5S: «È davvero questa la visione strategica che vogliamo per il nostro Comune? Dov’è la logica in tutto ciò? Invece di considerare il quadro generale e cercare soluzioni per valorizzare il patrimonio pubblico, si continua a svendere pezzi del nostro futuro, condannando queste aree all’oblio. La nostra città merita di meglio. Merita amministratori capaci di guardare oltre le contingenze del momento, capaci di pianificare con una visione per il futuro, e di salvaguardare il bene pubblico invece di svenderlo alla prima difficoltà»
VOTO L’analisi dell’ex sindaco di Monte Vidon Combatte: «Come si può pensare di affrontare le necessarie battaglie per una sanità in affanno, per una viabilità che è ferma a promesse ancora non mantenute (Pedemontana, Mezzina, Valdaso, Valdete, Valtenna etc.) trascurando o meglio ancora umiliando parte del territorio. Spero solo che questo atteggiamento di presunzione sia stato il frutto di un mancato ragionamento sul futuro ed anche sul presente: come possiamo lamentarci di essere la provincia più trascurata perché la più piccola quando poi all’interno di essa si adotta lo stesso sistema? Forse però mi illudo, ma insieme a me tante tante altre persone, che il tempo della politica esista ancora»
VOTO – Il segretario provinciale FdI: «Sono certo che il nuovo Consiglio provinciale saprà continuare e implementare quel lavoro di rappresentanza delle istanze dei territori che il centrodestra ormai ha dimostrato di sapere condurre con determinazione e risultati a fianco del nostro presidente Michele Ortenzi. Buon lavoro a tutti gli eletti»
L’ANALISI del consigliere regionale FdI. Sulla protesta di alcuni sindaci della montagna: «Purtroppo una legge del genere non garantisce rappresentatività equa. I sindaci hanno fatto bene a stigmatizzare questo fatto. Ma forse, se fossero andati a votare, magari avrebbero potuto scegliere Pisana Liberati (non entrata per 160 punti) che tanto ha fatto proprio per la montagna. Si è impegnata senza sosta per evitare l’accorpamento delle scuole nei piccoli Comuni. Se i sindaci avessero votato, forse ora avrebbero una consigliera che tanto si è spesa per il territorio montano. E poi ho visto che ad Amandola (il sindaco Adolfo Marinangeli ha dichiarato apertamente che non sarebbe andato all’urna) due consiglieri di maggioranza hanno votato per la lista del Pd. E’ evidente che non hanno seguito le indicazioni del primo cittadino. Mi dispiace che una parte della sua maggioranza non l’abbia ascoltato»